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Venerdì 13 Febbraio 2009
Crisi, Berlusconi: effetti da definire
E oggi parte il vertice del G7
La preoccupazione del premier Berlusconi per la crisi economica è stata manifestata in più occasione. E lo ha fatto alla vigilia del vertice dei governatori e ministri del Tesoro del G7. Il premier porterà al tavolo del confronto il pacchetto di aiuti varati dal suo governo ma è covinto che "occorre fare di più".
Quello che continua a mancare comunque, secondo i Democratici, è un «grande piano» che possa «ridare forza e fiato all'economia e al lavoro», spiega Veltroni. Accuse di «immobilismo» da una parte, controproposte dall'altra: domani il Partito democratico presenterà nei dettagli la propria ricetta.«La sinistra propone l'impossibile», è però la replica del presidente del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, che assicura che «il governo sta facendo di tutto» per fare fronte all'emergenza.
Ma quella che l'Italia ha davanti, spiega l'opposizione, non è più un'emergenza e la logica con la quale va affrontata dunque deve essere di respiro più ampio. Ragion per cui, il Pd non promuove a pieni voti neanche l'intesa, chiusa nella notte, tra il governo e le Regioni sul fronte degli ammortizzatori sociali. Otto miliardi in tutto, di cui circa cinque arrivano dalle casse dello Stato. Di questi, però, l'80% proviene dai Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas): «di aggiuntivo e di strutturale si vede poco o nulla - afferma quindi l'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano - e c'è un rifiuto ad affrontare la questione degli ammortizzatori sociali universali in termini di riforma». Si deve «sicuramente fare di più», è la convinzione anche del ministro dell'Economia del governo ombra del Pd Pier Luigi Bersani.
Critiche che si sommano a quelle verso la linea adottata nei rapporti con il sindacato, in particolare con la Cgil: per il Cavaliere lo sciopero di oggi a Roma è stato un «fallimento» e il sindacato di Guglielmo Epifani è ormai isolato, o meglio si è «autoescluso». Interpretazione diametralmente opposta a quella degli organizzatori (che parlano di successo con 700mila persone in piazza) ma anche opposta a quella del Partito democratico che è sceso in strada a fianco dei lavoratori. «Il governo - afferma Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd - invece di mettere in campo misure serie ed efficaci ha solo lavorato per dividere i lavoratori italiani, favorendo una rottura sindacale».
«Noi - è la controreplica del premier - siamo il governo che fa la politica dei fatti. Mentre la sinistra va in piazza, noi - conclude - lavoriamo».
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