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Giovedì 19 Febbraio 2009
«Stagione in calo, ma George e il vino ci aiuteranno»
L'intervista all'amministratore delegato di Villa d’Este Jean Marc Droulers
- Si fa un gran chiasso su quello che succederà nei prossimi mesi sul Lario. Cosa c’è di vero?
<Mi tengo anch’io informato leggendo blog e giornali.
- Il tam tam dice che George, mediaticamente parlando, dovrebbe regalarci una stagione più che mai incandescente.
<Se la storia sentimentale è vera, Como sarà di nuovo l’ombelico del mondo.
- Qualcuno è convinto che ci sarà una grande festa, e visto che Villa Oleandra non è poi così spaziosa, il ciclone mondano potrebbe investire Villa D’Este.
<Se ne parla. Anzi, ci spero, però finora non c’è stato nessun contatto.
- Diceva la stessa cosa anche ai tempi del matrimonio Pitt - Jolie e Cruise - Holmes.
<In questi casi, la riservatezza è d’obbligo.
- Passiamo a un altro capitolo: i russi che hanno acquistato le più belle proprietà del primo bacino. Li ha già incontrati?
<Anche loro non vogliono pubblicità.
- Conosciuto almeno Arkady Novikov, il re della ristorazione che ha comprato la vicina Villa Fontanelle, ex Versace?
<Mi sembra abbia iniziato da poco i lavori di ristrutturazione. Se la casa è un cantiere, potrebbe alloggiare da noi.
- La presenza di questi zar farà crescere i turisti russi sul Lario?
<Da noi ha già raggiunto quota 6%, ed è destinata a crescere. Quello che più importa è il livello, decisamente alto e adeguato a Villa d’Este.
- A cosa allude?
<A fondamentali regole di comportamento, teniamo a mantenere alto il nostro stile.
- Veniamo adesso al punto dolente: con quali prospettive riapre l’albergo?
<Abbiamo già affrontato anni difficili: ’73, primo shock petrolifero, ’87 crac della Borsa americana, ’92 del crisi mercato immobiliare Usa, 2001 crollo delle Torri gemelle. È chiaro che la nostra industria ha un andamento ciclico, legato agli eventi socio-economici.
- In percentuale, che calo prevede?
<Se va male, attorno al 30%.
- La recessione colpirà più la clientela privata o il congressuale?
<Finora, i dati più incoraggianti riguardano il business convegnistico.
- Mancano, quindi, le prenotazioni degli habitué?
<Sono in ritardo, la tendenza è di rimandare all’ultimo momento. Anche in base alle previsioni meteo. Il tempo condiziona moltissimo arrivi e partenze. L’estate scorsa, non ci ha certo aiutato: molti ospiti hanno accorciato le loro vacanze. Quest’anno, dopo un inverno così rigido, contiamo su una situazione più favorevole.
- Gli economisti dicono che la gente non spende più negli abiti, ma non rinuncia ai viaggi.
<La penso anch’io così: è un lusso al quale pochi vogliono rinunciare.
- Tant’è vero che la vostra società continua a investire.
<Circa 3 milioni di euro, anche quest’anno, suddivisi nei quattro alberghi della catena: oltre a Villa d’Este, Palace e Barchetta in centro città, e Villa La Massa, vicino a Firenze.
- New entry nel calendario?
<Terremo a battesimo il primo "World Wine Symposium" una sorta Ambrosetti del vino. Arriveranno i produttori delle migliori etichette da ogni continente. Ci sono tutti i presupposti perché l’incontro diventi l’ evento di stagione.
- Sempre che non si metta di mezzo Clooney.
<Lui farebbe sicuramente più audience.
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