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Venerdì 27 Febbraio 2009
Truffa benzina, 31 i gestori nei guai per la carta sconto
L’ipotesi delle Fiamme Gialle: frode da 15 milioni
E i benzinai rischiano di perdere il distributore
Riscontri, dunque. Alcuni evidenti, come quelli di chi ha utilizzato la tessera due volte nel giro di un minuto, con tanto di report: difficile che un automobilista acquisti trenta litri di benzina e un minuto dopo altri venti. Che sbadato, dice, dovevo farne 50 e il benzinaio accorre, a suon di una manciata di euro per volta? Un pieno da 50 litri comporta un rimborso tra i cinque e i nove euro, secondo il luogo di residenza dell’automobilista, entro i dieci o i venti chilometri dal confine, con uno sconto di 10 o i 18 centesimi di euro. Tante le casistiche: c’è chi è passato al diesel e continuava a far benzina, perché il gasolio non era scontato; chi ha cambiato residenza, ha perso il beneficio dei 18 centesimi ed è passato ai 10, ma non ha cambiato la tessera: le prime verifiche sui clienti direbbero che erano per lo più all’oscuro delle regole e che le responsabilità sono in capo ai benzinai, titolari anche di tre o quattro impianti. E potrebbe essere una truffa non lontana dai 15 milioni di euro, a nove anni dall’introduzione della carta sconto benzina nelle zone di confine, per migliaia di transazioni fittizie. Con il sistema di frode, l’arrotondamento degli incassi netti sfiorava anche i 2.000 euro al mese. La valutazione del danno erariale potrebbe essere oggetto di un procedimento amministrativo - contabile, di competenza della Corte dei Conti e già i ben informati non escludono che i giudici competenti aspettino solo la conclusione penale per scendere in campo con le loro calcolatrici. Ma la stessa Regione avrebbe ipotizzato multe dai 500 ai 3000 euro e, se fossero per ogni pieno fasullo accertato, chi ha guadagnato 5 euro, trafficando con le carte sconto, potrebbe trovarsi a restituire cento volte tanto, fra capitali, interessi, risarcimenti.
Ma c’è qualcuno che segue con particolare interesse l’indagine e sono i legali della Compagnie petrolifere, pronte a revocare la concessione a chi sarà ritenuto responsabile di truffa.
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