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Mercoledì 04 Marzo 2009
«La crisi del turismo non venga scaricata solo sui lavoratori»
I sindacati critici: nessuno ci ha informato della situazione
Turisti in calo, le previsioni parlano di 740 posti a rischio
«Sussidi e provvidenze» chiede, appunto, l’Associazione albergatori che sollecita l’attivazione di leve fiscali e tributarie in un ordine del giorno trasmesso ai parlamentari.
«Come al solito, però, ognuno va per conto suo - nota Fausto Tagliabue, segretario Cisl - Gli albergatori e l’Unione provinciale commercio, turismo e servizi non hanno neppure pensato di informarci della situazione prima di ufficializzarla sui giornali». Che cosa sarebbe cambiato? «Avremmo reso noto, per esempio, che esiste la possibilità di estendere la cassa integrazione in deroga a tutti i settori, non solo nel manifatturiero - sottolinea - e quindi potremmo ragionare insieme, poiché questo è il momento di agire insieme: stiamo parlando della stessa cosa, di imprese, di lavoratori a cominciare dai precari e dai contratti a termine e quindi di destini comuni».
Il settore turistico avrà pur fatto utili: tutti investiti, al punto che non c’è niente da parte per l’emergenza? «Troppo comodo privatizzare i guadagni e socializzare le perdite - sostiene Tagliabue - bisognerebbe pensare a questo, prima di licenziare. A pagare davvero sono le famiglie. E si potrebbe anche valutare se non è il caso di tenere la gente in azienda ed utilizzare le risorse per la formazione e la qualificazione, in modo da essere pronti per la ripresa. Ora c’è il tempo per farlo, per studiare nuove formule d’accoglienza, per studiare anche le lingue straniere».
Alessandro Tarpini, neo segretario della Cgil, proviene dal settore commercio: «Un comparto in ginocchio e, del resto, qual è il comparto che si salva? Anche da alcuni grandi alberghi provengono segnali negativi: prenotazioni dimezzate, stagionali non assunti del tutto o ad orario ridotto e stiamo scontando - aggiunge - anche problemi storici del nostro turismo, insufficiente promozione, insufficienti sinergie, mancanza di politiche di sostegno, è mancato per mesi perfino l’assessore provinciale al Turismo». Il crollo, dalla sera alla mattina? «Non era certo la Cgil a dire che le cose andavano bene. È stata la prima a mettere in guardia dall’ottimismo a buon peso. Adesso, ci crolla il mondo addosso, la situazione è disastrosa in tutti i settori - afferma - e non abbiamo uno straccio d’idea su come uscirne. La sensazione è che la politica parli d’altro».
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