Homepage
Martedì 10 Marzo 2009
Annullati gli arresti ai romeni
restano in carcere per altri reati
Sono stati annullati dai giudici gli arresti ai due romeni accusati dello stupro al parco della caffarella. ma i due uonìmini restano in carcere perché accusati di altri reati: uno per la violenza di Primavalla, l'altro per calunnia
Il riesame ha stabilito oggi che Loyos, il ´biondinoª di 20 anni, e Racz, l'uomo con la ´faccia da pugileª di 36, non hanno nulla a che vedere con quel fattaccio. Ma per i due stranieri le porte del carcere di Regina Coeli rimangono chiuse.
Per Racz era inevitabile perchè comunque detenuto anche per la vicenda della donna di 41 anni stuprata il 21 gennaio in via Andersen, a Primavalle. Ed inevitabile lo è diventato anche per Loyos visto che, pochi minuti dopo il deposito dell'ordinanza con la quale il Riesame annullava le misure restrittive per lo stupro di San Valentino, si è visto notificare una nuova ordinanza di custodia cautelare per calunnia e autocalunnia, reati che prevedono una condanna fino a dieci anni di reclusione. Il provvedimento, firmato dal gip Guglielmo Muntoni, era stato sollecitato dal pm Vincenzo Barba.
La Procura di Roma ha dunque ritenuto, una volta cadute le accuse di violenza sessuale e di rapina ai danni dei due fidanzatini aggrediti nel parco del quartiere Appio-Latino, che Loyos, nel confessare lo stupro, salvo poi ritrattare, abbia calunniato se stesso ed il connazionale Karol Racz, accusandolo pur sapendolo estraneo ai fatti.
L'epilogo di questa vicenda, condita da colpi di scena a ripetizione, segna una sconfitta dell'impianto accusatorio di magistratura e squadra mobile, già pesantemente messo in discussione dall'esito dei test del dna eseguiti sui reperti (tamponi, fazzoletti di carta e mozziconi di sigaretta).
Risultati che hanno escluso qualsiasi attribuzione dei dna dei due romeni con i profili identificati dalla polizia scientifica.
E proprio la prova genetica, per il tribunale del Riesame presieduto da Francesco Taurisano, ha finito per pesare più della prova generica rappresentata dal riconoscimento del ´biondinoª fatto dalla ragazzina, la confessione dello stesso Loyos ed il riconoscimento dei due romeni da parte di un teste, un medico che si trovava nel parco il giorno di San Valentino. Sempre che i giudici non ritengano addirittura contraddittori gli elementi presentati dall'accusa. Saranno le motivazioni del Tribunale del Riesame anche a chiarire questo ultimo aspetto Gli accertamenti si spostano a questo punto sempre più in Romania dopo la scoperta che un detenuto nel carcere di Bucarest ha il cromosoma Y che coincide con quello isolato dalla polizia scientifica italiana sui reperti trovati nel parco della Caffarella.
´Non posso che essere contento: non ce lo aspettavamo, ma ce lo auguravamoª: Così l'avvocato Lorenzo La Marca, difensore di Karol Racz, commenta la decisione del Tribunale del riesame.
´Ho concluso la mia arringa ieri - ha aggiunto l'avvocato La Marca - affermando che la revoca della custodia cautelare era ed è un atto dovuto. Alla luce di questa decisione non possiamo fare altro che esprimere un apprezzamento e sostenere che il sistema giuridico e il codice penale funzionanoª. In merito all'esito negativo del test del Dna che ha pesato sulla decisione del Riesame, il penalista ha aggiunto: ´evidentemente il collegio ne ha tenuto conto. Sono dell'opinione di abbandonare tutti i vecchi sistemi probatori come ad esempio i riconoscimenti fotografici in quanto fallaci.
© RIPRODUZIONE RISERVATA