Como-Chiasso, il nuovo Klondike

Ben duecento chili in lingotti sequestrati in due anni e mezzo. La corsa all’oro passa dal Lario

La corsa all’oro ha trovato un nuovo filone. E a migliaia di chilometri dal Klondike, passato alla storia per l’assalto al fiume Yukon da parte dei cercatori di pepite. Ha qualcosa di decisamente meno romantico la nuova via dei lingotti scoperta dalle fiamme gialle e che, secondo la procura, servirebbe per creare riserve di metallo prezioso all’insaputa del fisco. I numeri sono imponenti: duecento chili d’oro sono stati sequestrati dalla guardia di finanza dal novembre 2006 a oggi, di cui ben 130 chili intercettati soltanto negli ultimi sei mesi.

Il riserbo da parte degli inquirenti è assoluto, non a caso l’ultimo maxi sequestro d’oro che risale a fine gennaio viene alla luce soltanto ora. Si tratta di 24 chili che i finanzieri hanno prelevato dalla Euromet di Arese, in provincia di Milano. Lingotti purissimi che, secondo gli inquirenti, erano in magazzino senza che vi fosse documentazione fiscale che ne giustificasse la presenza. L’amministratore della società è stato indagato con l’accusa di riciclaggio.
Le fiamme gialle erano arrivate alla srl di Arese indagando su un precedente sequestro d’oro, 16 chili trovati a bordo dell’auto del direttore generale della Argor-Heraeus, una delle più conosciute aziende orafe operanti a cavallo tra Italia, Svizzera e Germania. Il manager era stato fermato, sempre a gennaio, a Ronago a soli 200 metri dalla dogana. Ai finanzieri non aveva detto che, nel bracciolo centrale dei sedili posteriori, aveva lamine d’oro. Solo dopo la scoperta aveva mostrato dei documenti di trasporto che, ne sono convinti gli inquirenti, erano stati realizzati ad hoc in caso di intercettazione da parte delle forze dell’ordine. La merce, secondo quanto ricostruito, arrivava dalla Monte Generoso spa di Cislago (Varese), altra importante azienda orafa dopo che, il giorno precedente il sequestro, sarebbe stata ritirata alla Euromet di Arese.

Il duplice sequestro di gennaio segue altri tre blitz compiuti tra settembre e ottobre sempre dal nucleo di polizia tributaria di Como in varie zone d’Italia. Il tutto coordinato dal pubblico ministero Mariano Fadda, già titolare di un analogo fascicolo su contrabbando d’oro che tra fine 2006 e inizi 2007 aveva portato a due sequestri di 35 chili in lingotti l’uno. Particolari che fanno lecitamente ipotizzare l’esistenza di una maxi inchiesta su un vasto giro clandestino d’oro tra Italia e Svizzera e viceversa. In sintesi: il 20 settembre le fiamme gialle avevano fermato a Binasco, non lontano dallo svincolo della A7 Milano-Genova, un insospettabile 48enne di Monguzzo. Trasportava a bordo della sua Honda Crv lingotti e fogli d’oro per un peso totale di 53 chili. Un mese più tardi nel Pavese erano stati "pizzicati" altri 22 chili a un uomo di Uggiate Trevano. La settimana successiva i finanzieri avevano intercettato a Genova altri 15 chili, trovati sull’auto di un 62enne di Appiano Gentile, in viaggio con la figlia.
Fatti due conti tra lingotti e fogli d’oro le fiamme gialle e la procura hanno sequestrato in sei mesi 130 chili di metallo prezioso, per un valore stimato in circa due milioni e mezzo di euro. Un piccolo Klondike su cui la magistratura ha messo gli occhi da tempo.

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