Studio con dentista fantasma
L’Asl gli tolse la convenzione

Dubbi su Punto Dentale già nel 2006, i sigilli arrivati due anni più tardi

Sulle estrazioni bollate dalla procura come illegali all’ambulatorio Punto Dentale di largo Silo, l’Asl di Como aveva iniziato ad avere dubbi fin dal 2006. Ma ci sono voluti due anni prima di arrivare al sequestro definitivo dello studio odontoiatrico da parte dei Nas. Lo spiega la stessa Azienda sanitaria: «La convenzione - scrive in una nota - è stata risolta» già due anni e mezzo fa e «le indagini per esercizio abusivo della professione di odontoiatria» sono «scaturite anche dalle segnalazioni» provenienti dalla stessa «Asl di Como».
In effetti la magistratura già allora si era mossa contro l’équipe e la compagine sociale di Punte Dentale, chiedendo al tribunale un decreto penale di condanna, ma a dispetto di quell’inchiesta e della risoluzione della convenzione con il servizio sanitario l’attività in largo Silo era regolarmente proseguita. Da quel che emerge pare che il mancato rinnovo del contratto tra Asl e l’ambulatorio di proprietà di due 38enni comaschi, Luca Piacenti, residente a Lecco, e Roberto Tremari, con casa in città, fosse legato alla mancata presentazione di documentazione idonea per proseguire la convenzione. Successivamente - sostiene l’Asl - è scattata la segnalazione alla procura. Dopo la prima indagine, però, l’attività dentistica portata avanti - ne è convinta la procura - dal solo odontotecnico (Piacenti) è proseguita. Venti le parti lese individuate, in un’inchiesta clamorosa in cui a carico di Piacenti, Tremari, del dentista Paolo Ghionzoli e dell’assistente alla poltrona Maria Adamo si ipotizza il reato di associazione a delinquere, esercizio abusivo alla professione e lesioni gravi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA