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Domenica 22 Marzo 2009
Isolato il gene della Sla
Il merito? Anche di Borgonovo
Gli studi del centro di neurologia delle Molinette di Torino: «L’individuazione delle cause della Sla non è dietro l’angolo ma i risultati sono interessanti»
COMO - Da un lato la magistratura, dall’altro i medici. La Sla si combatte su due fronti e proprio dal mondo della ricerca arrivano importanti novità. Grazie a uno studio internazionale, coordinato dal Centro di Neurologia dell’ospedale Molinette di Torino, sono stati individuati alcuni geni correlati alla comparsa della malattia nella forma non ereditaria. Il gene caratterizzato dalla alterazioni più significative nelle persone colpite da sclerosi amiotrofica si chiama «Sunc 1» ed è già al centro di ulteriori ricerche. La scoperta viene definita dagli esperti «una tappa importante» di un cammino che, tuttavia, sarà ancora lungo. «L’individuazione delle cause della Sla non è dietro l’angolo - spiega il professor Adriano Chiò, coordinatore dello studio - ma i risultati sono interessanti».
Il procuratore Raffaele Guariniello da mesi lavora sui fattori ambientali che potrebbero favorire l’insorgere della malattia e ha messo sotto la lente d’ingrandimento proprio lo stadio di Como. Tra gli ex calciatori azzurri si contano, infatti, ben sei casi di Sla e Guariniello continua a indagare sul ruolo che potrebbero aver rivestito le sostanze utilizzate sul terreno del Sinigaglia, dai pesticidi alla vernice stesa per rendere uniforme il colore del manto erboso. Parallelamente, il mondo scientifico si concentra sui fattori genetici: «La ricerca - spiega Adriano Chiò - parte dal presupposto che i casi non familiari di Sla siano causati da un’interazione tra ambiente e caratteristiche intrinseche dell’individuo. Se la Sla fosse imputabile solo a fattori ambientali, infatti, si ammalerebbero tutti gli ex calciatori». Le analisi sono state condotte su oltre duemila persone: «Abbiamo cercato di capire quali geni favoriscono la malattia e il segnale più forte è arrivato da “Sunc 1”. Quando questo gene è alterato, il soggetto sviluppa la sclerosi. La prossima sfida sarà capire i meccanismi alla base di questa modificazione e poi trovare un modo per interagire con tali meccanismi, senza fare danni».
Lo studio è stato finanziato da enti pubblici, dalla Figc e dalla Fondazione Vialli e Mauro. Anche l’ex attaccante del Como Stefano Borgonovo, colpito da Sla, ha creato a una fondazione per aiutare la ricerca: «Borgonovo ha acceso di nuovo i riflettori sulla malattia, il suo impegno e il suo coraggio sono encomiabili - sottolinea Chiò - Dobbiamo fare squadra per raggiungere il prima possibile altri traguardi». Per la presidente dell’Aisla di Como, Viviana Tombolillo, «le recenti notizie aiutano a tener viva la speranza. È giusto dire che non siamo ancora arrivati alla soluzione, ma si tratta di un mattone importante».
Michele Sada
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