Bruni contro Butti:
«Il gruppo ha ragione»

Il sindaco Stefano Bruni ha confermato ieri le indiscrezioni che erano trapelate dopo il vertice provinciale del Pdl che ha visto emergere chiari e netti gli scontri e le tensioni all’interno del partito. Da una parte il coordinatore provinciale, il senatore Alessio Butti (ex di An), dall’altra parte il primo cittadino sostenuto da 17 consiglieri del Pdl su 20. Il clima è rovente

COMO «Sono pronto a rimettere il mandato. L’ho detto in occasione della riunione del coordinamento provinciale di sabato scorso, ma non con intenzione polemica. Il mio è stato un modo per invitare tutti ad assumersi le proprie responsabilità. Ad ogni modo, la mia offerta è stata respinta». Il sindaco Stefano Bruni ha confermato ieri le indiscrezioni che erano trapelate dopo il vertice provinciale del Pdl che ha visto emergere chiari e netti gli scontri e le tensioni all’interno del partito. Da una parte il coordinatore provinciale, il senatore Alessio Butti (ex di An), dall’altra parte il primo cittadino sostenuto da 17 consiglieri del Pdl su 20. Il clima è rovente. Del resto in gioco c’è il futuro della giunta del Comune capoluogo. Un piccolo riepilogo, a questo punto, è doveroso. Manca poco all’uscita di scena dell’assessore ai Servizi sociali Francesco Cattaneo, ex di An e fedele di Butti. Cosa fare quando si sarà dimesso (è in attesa di patteggiare per l’inchiesta sui rimborsi d’oro richiesti quando era vicepresidente in Provincia)? Per Butti le soluzioni possibili sono due: o Cattaneo viene sostituito (con Stefano Molinari) o si effettua un maxi taglio di 4 assessori. Ipotesi, quest’ultima, che coinvolgerebbe necessariamente anche un assessore della Lega Nord, che ha già manifestato la sua contrarietà. Ma Carroccio a parte, il diktat di Butti, si scontra con il pensiero di Bruni e di ben 17 consiglieri comunali del Pdl che hanno sottoscritto un documento per dire “no” alla sostituzione di Cattaneo (l’idea prevalente è di ridurre da 11 a 10 il numero di assessori). Intanto l’agenda della settimana politica segna più di un vertice: ieri Bruni ha incontrato a Villa Saporiti il presidente (e commissario provinciale lumbard) Leonardo Carioni, mentre venerdì a Milano si vedranno Butti, Carioni e i coordinatori regionali di Pdl (Guido Podestà) e Lega (Giancarlo Giorgetti).
Le parole di ieri di Bruni hanno confermato che tra lui e il senatore-coordinatore il clima è tutt’altro che sereno. «Sarebbe contraddittorio – ha detto il primo cittadino riferendosi all’aut aut di Butti – mantenere 11 assessori solo perché la Lega non ci sta al taglio di 4. La Lega si assumerà le sue responsabilità, ma noi dobbiamo dare un messaggio ai cittadini in un’ottica di risparmio. Io non caccio nessuno. Cattaneo si dimetterà non perché l’ho voluto io. Tanto vale non sostituirlo. Alla fine credo che il Pdl seguirà questa strada». Bruni ha poi esplicitato la sua presa di posizione e la sua adesione alla decisione del gruppo consigliare dei 17: «Legittimamente il gruppo ha fatto una proposta, che io tra l’altro condivido. Sarebbe paradossale che davanti a una simile unità d’intenti il partito non ne tenga conto». E sulle sue possibili dimissioni? «Ci sono ancora i presupposti per continuare – ha spiegato – ma ognuno deve assumersi le responsabilità senza però volere sopraffare le altre parti. Con un maxi taglio di 4 persone la città forse sarebbe ancora gestibile, ma solo a patto che il sindaco possa scegliere le persone più adatte, perché in un simile caso bisognerebbe valutare solo le qualità degli amministratori senza più possibilità di fare valutazioni di ordine politico».
Dario Alemanno

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