Sant'Anna, monoblocco da abbattere
ma l'assessore Bresciani "nicchia"

Nebbia fitta sul destino del monoblocco e sulla cittadella della salute. L’assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani, a Como per gli «Stati generali del sistema socio-sanitario», ha preferito nicchiare sull’argomento, ribadendo che il suo assessorato è «favorevole al mantenimento dell’edificio»

COMO Nebbia fitta sul destino del monoblocco e sulla cittadella della salute. L’assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani, ieri a Como per gli «Stati generali del sistema socio-sanitario», ha preferito nicchiare sull’argomento, ribadendo che il suo assessorato è «favorevole al mantenimento dell’edificio» ma specificando al contempo che «bisogna valutare se questa idea crei ostacoli insormontabili e se permetta di contemperare le esigenze di tipo sanitario con quelle economiche (la presenza del monoblocco abbasserebbe il valore del comparto di via Napoleona destinato ad essere venduto, ndr)». Bresciani ha poi tenuto a precisare che «la questione è in capo alla presidenza e al settore Edilizia, non è competenza della Sanità». Dopo la presa di posizione della direzione regionale per i Beni culturali, che ha chiesto esplicitamente di abbattere il monoblocco, sul tema torna dunque a regnare l’incertezza. Chiarimenti in merito dovrebbero arrivare, comunque, lunedì prossimo, quando è in programma la riunione della segreteria tecnica. L’obbiettivo è giungere a controdeduzioni condivise con la Regione da mandare ai Beni culturali. I dubbi sul destino del “gigante” di via Napoleona, intanto, si ripercuotono anche sulla cittadella sanitaria che dovrebbe sorgere nell’area dell’attuale ospedale: «Per ora non possiamo dire dove sorgerà la cittadella - ha detto ieri il direttore generale dell’Asl Roberto Antinozzi - Comunque sono importanti le funzioni, più della dislocazione geografica. In teoria si potrebbe fare anche mantenendo la situazione odierna».

MONOBLOCCO IN BILICO Incalzato dalle domande dei cronisti, l’assessore Bresciani sul destino del monoblocco ha dichiarato: «Se chiedete a me, dico che deve restare in piedi. Ma attendo decisioni, a breve ci sarà un incontro (la segreteria tecnica, ndr) e vedremo cosa emergerà. Si tratta di capire se si riesce a contemperare le varie esigenze. Inizialmente pensavo che mantenere l’edificio non fosse una buona idea, per una questione di costi, poi però ho cambiato idea, anche perché credo sia giusto ascoltare il territorio e i comaschi, che si sono espressi in modo chiaro. Spero, quindi, che chi si sta occupando della vicenda non dimentichi i desideri dei cittadini, che sono i finanziatori della sanità. Ciò detto, il monoblocco si tiene a patto che questo non crei ostacoli insormontabili. La questione, peraltro, è in capo alla presidenza - ha specificato Bresciani - e ai settori Edilizia e Ambiente, non è competenza della direzione Sanità».

I SOLDI PER IL SANT’ANNA BIS L’assessore ha poi smentito l’esistenza di problemi sui finanziamenti per il nuovo ospedale: «C’è sempre il paracadute da 33 milioni che la Regione ha garantito, perciò potete stare assolutamente tranquilli sulle risorse. I ritardi nella vendita delle case del Sant’Anna? Non mi sembra nulla di preoccupante». Il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Andrea Mentasti, nel suo intervento ha parlato di un ospedale che avrà «come parola d’ordine la tecnologia e le strumentazioni d’avanguardia» e della scelta di «un nuovo modo di prendersi cura, che concepisce l’ospedale come una struttura nella quale ogni piano corrisponda a un’intensità di cura diversa». Nel Sant’Anna bis, ha ricordato, ci saranno tra l’altro «3.350 metri quadrati per il pronto soccorso, 15 sale operatorie e 4 sale parto».
Michele Sada

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