"Stupri urbanistici:
danni a case del '500"

Cernobbio, denuncia del capogruppo della minoranza Irene Fossati: «Nel centro storico a danno di edifici medioevali che hanno fatto la storia di Cernobbio sono in atto inauditi interventi e gli amministratori comunali farebbero bene a fare un giro per verificare quello che sta avvenendo tra la Riva, la chiesa di San Vincenzo e le stradine attigue che costituiscono una peculiarità del territorio» 

CERNOBBIO Nel centro storico a danno di edifici medioevali e di case cinquecentesche che hanno fatto la storia di Cernobbio sono in atto inauditi stupri urbanistici e gli amministratori comunali farebbero bene a fare un giro per verificare quello che sta avvenendo tra la Riva, la chiesa di San Vincenzo e le stradine attigue che costituiscono una peculiarità del territorio».  La denuncia del capogruppo della minoranza «Progetto Cernobbio», Irene Fossati, una ricercatrice che di storia se ne intende, autrice di «Cernobbio, picciola terra», non ha avuto repliche dalla maggioranza. Contro le brutture si sono sentite parole forti finora mai pronunciate nel parlamentino municipale.
Fossati non ha fatto nomi, non ha indicato con precisione a quali edifici fosse rivolta la denuncia, ma il fatto che l’aspra critica sia stata rivolta a opere in corso o da poco concluse lascia poco spazio all’immaginazione e basterebbe compiere una passeggiata tra le antiche mura nelle zone del mitico «Castello». Con riferimento al piano casa, severamente bocciato dalla minoranza soprattutto per l’introduzione di possibili ampliamenti di volumetria non solo nel centro storico del capoluogo, ma anche in quelli delle frazioni, Irene Fossati ha dato corso a altre critiche.
«Interventi come quelli ammessi dalla maggioranza – ha dichiarato – sono estremamente pericolosi e sotto il profilo urbanistico nella città di Cernobbio si sente la mancanza di una variante a tutela dei centri storici, il piano di governo del territorio è di la da venire e nel frattempo si sta assistendo a una rincorsa per bruciare i tempi, prima che abbia a scattare qualche catenaccio».

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