Con il telefono piango anch'io

Sono già 1.500 le segnalazioni dall’inizio dell’anno, giunte alla Adiconsum, da parte dei comaschi che si sono ritrovati con allacciamenti telefonici non voluti. «Riceviamo almeno 5 richieste di aiuto al giorno>, spiega Lorenzo Trombetta, responsabile Adiconsum Como

COMO Sono già 1.500 le segnalazioni dall’inizio dell’anno, giunte alla Adiconsum, da parte dei comaschi che si sono ritrovati con allacciamenti telefonici non voluti. «Riceviamo almeno 5 richieste di aiuto al giorno -  spiega Lorenzo Trombetta, responsabile Adiconsum Como -  la maggior parte degli utenti reclamano contratti conclusi telefonicamente, senza una volontà espressa di aderire immediatamente alla proposta contrattuale».
Già Tele 2, con sentenza del 16 ottobre 2008, è stata condannata per "pratica commerciale scorretta", avendo attivato servizi telefonici "non richiesti in  modo consapevole e con caratteristiche difformi rispetto a quelle promesse". La sanzione comminata è stata di 165 mila euro. Ben poca cosa, se si pensa che solo a Como, sempre l’Adiconsum  riceve 150 segnalazioni mensili, nell’intero panorama  delle compagnie telefoniche. Non solo. Il Garante per le Telecomunicazioni in tale sentenza specifica che deve essere fatta salva la possibilità, per l’utente, di posticipare l’adesione al contratto, rispetto al momento della registrazione. Di norma,  tali contratti sono posti in essere da operatori dei call center. «È molto facile, soprattutto per gli anziani   lasciarsi convincere  in questo senso - sottolinea Lorenzo Trombetta - noi consigliamo sempre e comunque di informare  l’Autorità del Garante».
«Quando si ricevono  telefonate commerciali è sempre necessario cautelarsi -  raccomanda Silvana Brenna, dalla Federconsumatori di Como -  i casi di  reclamo, tuttavia, concernono anche  la portabilità del numero e gli acquisti via internet. Le compagnie telefoniche forniscono, in caso di cambio del gestore, un termine abbastanza breve, di una settimana, ma di fatto il cambio di utenza avviene con grave ritardo». In questo senso il Tar, a giugno, tuttavia, si è espresso a favore di Tim e Vodafone, dichiarando che le compagnie possono richiedere un preavviso, all’utente che intende  lasciare, di almeno 30 giorni. «Di fatto però l’attesa è lunga - commenta Silvana Brenna - ed in questo periodo ci giungono segnalazioni di comaschi che ricevono chiamate da operatori che dicono, falsamente, di appartenere a Telecom. Bisogna  fare attenzione».
La faccenda si complica in quanto l’utente, se intende cambiare, deve chiamare la futura compagnia telefonica per comunicargli l’intenzione di modificare gestore e fornire le indicazioni  in merito alle proprie esigenze contrattuali. Di norma, tuttavia, la compagnia telefonica avverte l’attuale operatore dell’utente che intende abbandonare e così scatta la controproposta commerciale, per non perdere il cliente.  In questo senso Tim ha espressamente comunicato la propria modalità di comportamento, tramite una lettera al Garante. La conseguenza è la lungaggine burocratica del cambio di gestore. Se le associazioni dei consumatori sono in prima linea su tal fronte, non è da meno la Polizia Postale. Basta pensare che tra truffe telefoniche agli utenti e ai gestori telefonici e quelle attraverso internet , nel 2007 la Polizia Postale ha denunciato 1.206 persone ed effettuato 153 perquisizioni per contrastarle: la maggior parte dei casi riguardano le numerazioni speciali (ad esempio: 899), numerazioni internazionali, oppure  ricariche fraudolente attraverso software di carte telefoniche prepagate. L’ultimo caso è il "dialer", ossia una connessione telefoniche che dirotta la linea su un’utenza a pagamento. In questo caso è necessario munirsi di un software ad hoc e dei consueti antivirus. Occhio infine anche al web: «Recentemente - conclude Silvana Brenna - più di una persona è stata truffata su internet: ha acquistato della merce, l’ha pagata e non ha mai ricevuto nulla. Per lo più si tratta di siti dove vengono messi a disposizione spazi liberi per la vendita on line».
Amalia Barbara Di Bartolo

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