Non soltanto pappe e cioccolato:
quando la spesa in Ticino conviene

Sono molti i comaschi che vanno a far la spesa in Svizzera. Oltre ai prodotti per neonati come latte in polvere, pappine e pannolini, hanno un buon prezzo anche flaconi per la pulizia della casa, latte, cioccolato (per 1 kg di cioccolato in polvere si può risparmiare anche 1.50 euro), succhi, pane di diverse qualità, articoli per la casa o prodotti di cosmetica e abbigliamento per bambini

COMO Sono molti i comaschi che vanno a far la spesa in Svizzera, in cerca di convenienza. Oltre ai prodotti per neonati come latte in polvere, pappine e pannolini, hanno un buon prezzo anche flaconi per la pulizia della casa, latte, cioccolato (per 1 kg di cioccolato in polvere si può risparmiare anche 1.50 euro), succhi (con un risparmio di quasi 50 centesimi), pane di diverse qualità, articoli per la casa (dalle tovaglie ai piatti) o prodotti di cosmetica e abbigliamento per bambini. Ecco perché nei parcheggi dei supermercati svizzeri si trovano numerose macchine lariane.
Lo conferma Francesca Sala, dei supermercati "Migros Ticino": «L’aumento di clientela italiana ha avuto inizio con l’introduzione dell’euro ed è andato costantemente crescendo». Dello stesso avviso anche Valter Marconi, della "Manor", una catena di supermercati molto diffusa in Ticino e tra le più care.  "I negozi Sanovit - sostiene Marconi - sono molto frequentati dagli italiani alla ricerca di creme o lozioni per il corpo, ma anche di integratori e vitamine. C’è maggior varietà di prodotti rispetto all’Italia e a volte più convenienza nei prezzi. Il cliente italiano è attento alle promozioni, viene da noi alla ricerca del risparmio». E proprio la gamma biologica dei supermercati ticinesi Manor, Coop e Migros è gettonata tra i comaschi, i quali si spingono oltre confine per prendere prodotti alimentari freschi, non sempre a buon mercato, ma di qualità. Il paradosso è che spesso provengono dalla stessa Italia. «È così - conferma Marconi - magari le grandi catene di supermercati italiani snobbano questo tipo di prodotto su cui noi puntiamo, investendo sul controllo delle materie prime».
Ad attirare gli italiani è non solo il biologico, ma anche latte e formaggi di qualità e a prezzi vantaggiosi, oltre al settore multimedia, cioè videocamere, telefonini, computer, con dvd e cd che in Svizzera costano 15 - 20 franchi, contro i 15 - 20 euro in Italia. I "frontalieri" della spesa sono dunque frequenti e costanti, nonostante le limitazioni sulle importazioni in Italia (per i residenti nei comuni vicino al confine, entro 20 km, la merce importabile senza pagare dazi deve essere inferiore a 50 euro). «I comaschi sono ben informati sulla dichiarazione che devono fare in dogana - conclude Marconi - e si muovono non soltanto per una questione di prezzo, ma anche di varietà di prodotti e marche. Nei reparti dei supermercati elvetici ci sono certi tipi di yogurt, latticini, cibi etnici che in Italia non si trovano, così come marche di prodotti tecnologici o di abbigliamento diversi». Il flusso di italiani nei supermercati elvetici aumenta con l’arrivo dei saldi o del periodo natalizio. Con l’autunno, invece, in certi supermercati ticinesi si può trovare il cachemire di qualità a prezzi convenienti, fino a  un risparmio  di 20 euro al capo.
Attenti però, perché non è tutto oro quello che brilla: se la spesa può essere conveniente in Svizzera per singoli prodotti, rimane controproducente nel complesso, a meno che si vada in supermercati low-cost come Denner o Aldi. «È vero che gli italiani vanno in Svizzera a fare la spesa - commenta il presidente Adoc, Como Giuseppe Doria - è anche vero che molti svizzeri vengono nei nostri supermercati per acquistare a prezzi convenienti carne, pesce o alcolici. Da sempre c’è stato questo fenomeno da una parte e dall’altra che aumenta o diminuisce a seconda dell’andamento del cambio». Insomma…va dove ti porta il cambio.
Angelica Isola

© RIPRODUZIONE RISERVATA