A Natale una famiglia su 3
non potrà fare il cenone

La denuncia è dell'Adoc, associzione di difesa dei consumatori. E l'allarme arriva su un ritmo dei consumi già al minimo da mesi, ormai. A Natale una famiglia su 3 non farà cenone, in calo anche la spesa per i regali e le vacanze festive.

Si annuncia un Natale più caro per gli italiani, con una spesa alimentare di 155,9 euro, in crescita del 4,4% rispetto ad un anno fa, quando costava 149,3 euro. L'effetto rincari constringerà una famiglia su tre a rinunciare al cenone natalizio. La previsione è dell'Adoc che sottolinea l'aumento della pasta (+26%) dei pandori (+15%) e dei clementini (+35%).
Nei ristoranti, spiega l'associazione dei consumatori, la spesa media sarà di 70 euro a persona, con un calo del 25% delle presenze. In discesa anche le vendite dei prodotti alimentari: -3% rispetto al 2007.

«I prezzi elevati - dice il presidente Carlo Pileri - costringeranno una famiglia su tre a rinunciare al cenone, rivedendo drasticamente il menù casalingo e magari trasformandolo in un cenino, preferendo la qualità alla quantità». Tra i prodotti con i maggiori rincari anche la frutta secca come noci (+18,3%) e datteri (+14,2%), e baccalà (+14,2%).

In alcuni casi, spiega l'Adoc, non basterà neanche l'apporto della tredicesima, che per l'85% sarà dedicata a coprire le spese ordinarie. Sulle tavole, sempre meno i prodotti di lusso come caviale e champagne: «Sarà un Natale magro, freddo e lowcost», afferma Pileri.

Il 32% dei consumatori sceglierà il centro commerciale per fare acquisti, ma il 22% sceglierà il discount. Per chi volesse acquistare prodotti tipici, come i cestini, aumenteranno gli acquisti online (4%), anche se l'Adoc avverte contro le truffe, consigliando di preferire le marche note, e sui prodotti civetta di prima qualità «che possono ingannare il consumatore e portarlo all'acquisto di un insieme di alimenti di valore inferiore a quello pagato».

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