Accoltellò la vicina,
cinque anni di carcere

Lipomo, Giuseppe Rizzo condannato per tentato omicidio, sconto di pena per il rito abbreviato. L’aggressione resta un mistero: «Non so spiegare perché l’ho fatto», ha detto al giudice

Sei mesi per cercare un perché e non trovarlo. Nell’aula delle udienze preliminari, al pian terreno del palazzo di giustizia, Giuseppe Rizzo si alza e abbozza poche parole, rivolto al giudice, giusto una manciata di minuti prima della sentenza che lo condannerà a 5 anni e mezzo di carcere: «Non so spiegarmi - dice - perché abbia fatto ciò che ho fatto. Non avevo certo la volontà di colpire la signora Bice. Mi spiace».

Resterà dunque sempre un mistero, rinchiuso in dinamiche mentali imperscrutabili, il movente del tentato omicidio dell’aprile scorso a Lipomo. Quando Giuseppe Rizzo, irreprensibile operaio di 45 anni, si è trasformato da affabile vicino di casa in una furia capace di colpire Bice Righetti, 55 anni, con un fendente che le ha sfiorato il cuore.

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