Altre novità sul giallo Orlandi:
caccia a una voce e a un identikit

Spuntano altre novità sul giallo di Emanuela Orlandi: la trasmissione Chi l'ha visto? ha rilanciato la pista della voce di uno dei telefonisti dell'epoca e dell'identikit di uno dei presenti rapitori. La sorella della ragazza ha lanciato un appello affihcè chi ha indicato il ruolo di De Pedis si rifaccia sentire. E i familiari del boss hanno detto ai pm: riaprite la tomba

Rischia di essere il vero giallo dell'estate 2008. anche se è vecchio di 25 anni.
Il sequestro e la sparizione di Emanuela Orlandi si è riacceso grazie alle rivelazioni di una pentita, Sabrina Minardi. Così il mistero torna in tv.
 "La voce anonima che ha indicato dove è sepolta la salma di Enrico De Pedis, collegando il rapimento di Emanuela alla banda della Magliana, compia un altro gesto di coraggio e si faccia risentire: dica qualcosa di più". È l'appello lanciato, nel corso della trasmissione di Rai Tre "Chi l'ha visto?", dalla sorella maggiore di Emanuela Orlandi, Natalina.
Durante la trasmissione è stata mandata in onda una telefonata di una spettatrice, giunta nel corso della puntata della scorsa settimana, che ha affermato di conoscere uno dei quattro soggetti ritratti negli identikit realizzati dagli inquirenti al tempo della scomparsa di Emanuela e di Mirella Gregori. La donna ha fornito il nome e il cognome dell'uomo ritratto, affermando che si tratta di "un pregiudicato, autore di reati tra il 1980 e 1981". Secondo quanto affermato dalla conduttrice della trasmissione, Federica Sciarelli, gli uomini della Questura di Roma avrebbero identificato l'uomo in una foto segnaletica presente nell'archivio, confermando la somiglianza con l'identikit.
Intanto i fratelli e la vedova di Enrico De Pedis, il boss della Banda della Magliana ucciso nel gennaio 1990, hanno fatto sapere ai magistrati che indagano sulla scomparsa di Emanuela Orlandi che non c'è alcuna loro contrarietà a far ispezionare la tomba del loro congiunto, sepolto nella basilica di Sant'Apollinare, nel centro di Roma. "Non ne possiamo più di tutte le chiacchere di questi giorni" hanno fatto riferire al pm.

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