Anche le badanti vanno a scuola
Studieranno medicina e italiano

Sono 200 quelle iscritte agli elenchi di Api-Colf. Per loro cento ore di lezione

Prendersi cura di un anziano non è uno scherzo. E le difficoltà aumentano se non si conosce l’italiano e si sa poco o nulla delle malattie e dei problemi che caratterizzano la cosiddetta “terza età”. Partendo da questa constatazione l’Api-colf di Como, con il patrocinio della Caritas, due anni fa ha deciso di promuovere un «corso per badanti», indirizzato in modo particolare proprio ai lavoratori stranieri. Per la terza edizione, presentata ieri, è previsto un tetto massimo di 25 iscritti e in molti hanno già mostrato interesse: «D’altra parte la stragrande maggioranza delle badanti che compare nei nostri elenchi è straniera - spiega Maria Luisa Garavaglia, volontaria dell’Api-colf e direttrice del corso - Abbiamo più di duecento nominativi e il numero aumenta di anno in anno».
Il «corso formativo di base per collaboratori familiari» avrà una durata di 100 ore e sono previste lezioni sia teoriche sia pratiche. Alla cattedra si alterneranno una psicologa, un fisioterapista, un medico, un’assistente sanitaria e una docente di Lingue. Il corso, infatti, affronterà molti aspetti connessi al lavoro di badante, dall’assistenza alla persona (con materie come igiene, psicologia, medicina, fisioterapia), all’economia domestica, dalle principali normative vigenti (diritti e doveri, contributi, assicurazioni e quant’altro) alla conoscenza della lingua italiana.

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