Azouz, altri 3 mesi in cella
Farà ricorso contro l'espulsione

Il vedovo di Erba patteggia tredici mesi di reclusione per spaccio di cocaina. Il suo avvocato: "Andrò in Cassazione per annullare il provvedimento di allontanamento dall'Italia"

La banda di Merone sceglie la via del patteggiamento. La giustizia presenta il conto ad Azouz Marzouk e parenti, protagonisti della vendita di migliaia di dosi di droga tra la Brianza erbese e quella lecchese: otto imputati hanno patteggiato la pena, per altri due - latitanti - il giudice ha aggiornato l'udienza. Tutti, tranne la cognata di Azouz, Wafa Hani, saranno espulsi una volta scontata la pena. Il giovane rimasto vedovo nella strage di Erba ha patteggiato 13 mesi di reclusione: dovrà dunque restare in cella fino al prossimo dicembre quando, finita di scontare la condanna, sarà espulso. Sempre che il suo avvocato, Roberto Tropenscovino, non riesca a ottenere la sospensione del provvedimento di allontanamento coatto dall'Italia. Il legale, infatti, vuole ricorrere in Cassazione sottolineato che l'espulsione viola il diritto di Azouz a poter seguire, come parte civile, tutte le fasi del processo di Erba.

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