Ballerine
o tacchi a spillo

Ballerine o tacchi a spillo? Due stili contrapposti: vale a dire il genere casto (“Le donne perbene portano solo tacchi bassi” Giuliano Ferrara dixit) e quello frivolo/conturbante (“ Non so chi abbia inventato i tacchi alti, ma gli uomini gli devono molto” Marylin dixit). Sì perché lo stiletto fa subito femme fatale, signora affamata di potere, sfasciafamiglia, mentre la suola rasoterra evoca una figura elegante, che vuol passare inosservata, il classico tipo che pensa solo ai figli e al marito. Niente di più ingannevole: pensate al film “Belle de jour” e alla sua perversa protagonista, iconizzata da Catherine Deveneuve, il massimo del perbenismo con le sue civettuole ballerine Roger Vivier. Quante altre contraddizioni si potrebbero portare in vita, anche ai giorni nostri. Nella politica: le décolletée di Carrie in “Sex and The City” addosso a quel frigido caterpillar di Condoleeza Rice; le scarpine da fatina, solo due centimetri a rialzare il tallone della diavolessa Paris Hilton. O di Kate Moss, altra bad girl che passa da una festa all’altra in “flat” leggerissime. A ben poco serve anche tirare in ballo il vecchio proverbio “L’abito non fa il monaco”. Tempo sprecato: ormai nell’immaginario collettivo, tacchi a spillo uguale richiamo erotico. Chi vuole innalzarsi, come impone la nuova moda 2008, deve quindi tener presente due regolette d’oro: camminare con la schiena dritta e ignorare i giudizi altrui. Presa questa decisione, ci si potrà sbizzarrire tra punte assassine, zeppe scultura, plateau fluorescenti, torchon a forma di serpente o colonne tempestate di strass. In alternativa, i nuovi trampoli chiusi da farfalle e fiocchi. Più romantici, slanciano e allungano comunque le gambe. E voi, di che partito siete? Serena Brivio