Broletto, altro che gioiello
Turisti in fuga per il degrado

Dovrebbe essere un monumento ammirato da tutti ma è perfino difficile avvicinarsi: chi lo fa si trova di fronte a uno spettacolo raccapricciante

Bello il Broletto, con la sua architettura tardo medievale. I turisti incantati lo guardano da piazza Duomo. Un grande esempio di edificio rappresentativo dell’età dei Comuni, datato al secolo XIII e precisamente al 1215 (fu eretto dal podestà Bonardo da Codazzo). Bello davvero. Ma solo se visto da fuori, perché dentro lo spettacolo è raccapricciante. Piccioni e passerotti morti, guano ovunque, sulle scale e sul corrimano, urina e sporcizia all’ingresso della scalinata. Ecco in cosa si imbattono i visitatori italiani e stranieri che desiderano accedere alla sala del Broletto, quella dove spesso vengono allestite rassegne e mostre di pregio. L’ultima in esposizione in questi giorni è dedicata ai modellini di navi.
Qualche turista non ce la fa proprio ad affrontare quei pochi gradini. Desiste, in preda alla nausea, nel sentire la puzza che lo accoglie sulla soglia dell’ascensore e della scalinata. Il senso della vista è messo a dura prova. I più anziani, poi, non ci pensano nemmeno a salire. Basta vedere il corrimano. Nessuno oserebbe appoggiarsi a quella balaustra lurida. Chi riesce a trattenere il fiato e ad affrontare il "girone infernale" che sale al primo piano, è costretto a vedere a destra e a manca sozzure che non donano certo dignità al monumento cittadino.

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