Guardarsi nelle tasche, non avere abbastanza soldi per un salto in libreria, scalpitare per la voglia di leggere. Quindi, la biblioteca. A sorpresa: come tantissimi altri.
In questi giorni, la “Ugo Bernasconi” di Cantù ha raggiunto picchi di utenza non usuale. Con i volumi in prestito che, soltanto nella prima metà d’agosto, si sono contati a centinaia: fino a duemila titoli. 
Capita di mettersi in coda al bancone, dove il massimo di sempre, a memoria di bibliotecario, è stato segnato il 5 agosto: in un solo giorno, anche in questo periodo estivo, si sono contati ben 371 prestiti. Un record.
      Dicesi scorta da pre-partenza, senza sganciare nemmeno i pochi euro per il tascabile da spiaggia. La biblioteca di Cantù è una delle poche rimaste aperte pressoché senza variazioni di orario. Con un lavoro a pieno regime causato anche dalla crisi. Grazie alle famiglie pronte a risparmiare sulle letture assegnate ai figli studenti. Così, in primis, il rastrellamento prevede i grandi classici. Tra i più richiesti.