Cantù, choc infinito: «Ha pesato troppo l’obbligo di vincere»

Basket A2 I pareri dei vip che hanno seguito la squadra. Recalcati: «Inutile aggrapparsi soltanto a gara cinque». Marzorati: «L’impressione è che Meo sia stato isolato»

Chi le ha viste dal vivo, chi le ha seguite a Desio. Chi ha solo sofferto. Una cosa che unisce più o meno tutti gli addetti ai lavori o i semplici tifosi è la delusione per la sconfitta della squadra contro Pistoia, costata l’accesso alla finale playoff di A2. Magari, nelle parole di chi la storia di Cantù l’ha scritta davvero, si potrebbe pescare per migliorare le cose.

«Annata storta»

Per Carlo Recalcati hanno pesato le aspettative: «Più sono alte le attese, maggiore è la delusione. Chi fa sport sa che ci sono annate che non vanno come si vorrebbe. Però le cause vere di un’annata storta le può conoscere solo chi vive la squadra quotidianamente. E sarebbe riduttivo cercare spiegazioni solo nella sconfitta in gara 5: forse, l’obbligo di vincere ha pesato in maniera forte».

Anche la “bandiera” Pier Luigi Marzorati suggerisce alla società una profonda riflessione: «Ci sono tante dinamiche che hanno portato Cantù a questo risultato: sento dire che la colpa è di Sacchetti, ma l’anno scorso Meo non c’era. L’impressione è che sia stato isolato e messo in difficoltà».

Dopo gara 5, per il “Pierlo” il club deve interrogarsi: «Gara 5 deve far riflettere soprattutto la società, perché ho avuto la sensazione che ci sia aggressività nei comportamenti durante le partite. Sono già preoccupato per l’anno prossimo: la concorrenza sarà spietata».

L’eliminazione non è stata un fulmine a ciel sereno per Ciccio Della Fiori: «Secondo me c’erano già stati campanelli d’allarme: la sconfitta in Coppa Italia, gara 3 contro Nardò e la gara persa in casa con Pistoia nella seconda fase».

Poco da dire sulle scelte: «Logan è stato un grande colpo ma era chiaro che giocando ogni due giorni avrebbe fatto fatica. Spiace, perché questa squadra era più forte di quella dell’anno scorso. Tra l’altro, una promozione sarebbe stata un traino per il nuovo palazzetto».

Verdetto giusto, questa è l’opinione del “re dei bomber”, Antonello Riva: «Spiace perché tutti tifavamo Cantù, ma bisogna anche essere onesti nel dire che Pistoia non ha rubato nulla. Ho visto gara 1 a Desio e le altre in tv, purtroppo Cantù non è stata superiore».

Ma si può ripartire: «Chi perde non deve essere deluso, a patto di aver dato tutto. La sconfitta serve per farne tesoro, è lo sport».

«Già alcune avvisaglie»

Un occhio molto attento sulla stagione di Cantù l’ha avuto Niccolo Trigari, voce di punta del campionato di serie A2 e degli eventi Lnp: «Purtroppo per Cantù il bilancio è deficitario. Le prime avvisaglie ci sono state già a settembre in Supercoppa, con la sconfitta contro Cremona. La prima fase è stata ottima, ma la sconfitta in Coppa Italia da organizzatrice è stato un altro segnale non bello».

Poi, il finale di stagione: «Nella seconda fase Cantù ha dimostrato poca costanza. Soprattutto, a questa squadra è mancato un leader».

Fino a gara 5: «Bene il primo tempo, poi in difficoltà si è scelto solo di tirare da 3. Come dire: nella difficoltà, scappo dalla lotta».

Chiusura con Alessio Iovine, calciatore del Como tifosissimo di Cantù e spesso a Desio: «È stata una sfida molto intensa ed equilibrata. Ho la sensazione è che sia cambiato tutto dopo l’episodio di gara 2 a fine partita. Inconsciamente, la squadra può averne risentito».

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