Cantù in coda per un autografo di Popovich

Ospite Francesco Stefanelli, per esempio, ha fato firmare una maglietta da regalare al fratello, che si è sposato poche settimane fa

Milano-Cantù, primo test precampionato per la S.Bernardo, è stato molto più che uno scrimmage dio allenamento. La presenza al Forum di Assago di una leggenda del basket come Gregg Popovich ha dato ancor più significato a una partita di fine agosto. Anche perché, il coach, si è dimostrato davvero alla mano. E non mancano gli aneddoti, alcuni anche divertenti, dell’incontro con Popovich. Uno che, nel corso della sua lunga carriera di allenatore, ha vinto di tutto e di più: 73 anni, è il coach con più partite vinte in Nba (record stabilito lo scorso marzo), ha conquistato cinque anelli – tutti con i San Antonio Spurs, che ancora allena -, oltre all’oro olimpico vinto a Tokyo un anno fa alla guida della Nazionale Usa. Insomma, uno che conta.

Eppure, è sembrato davvero alla mano, con tutti, dopo le presentazioni del caso fatte da Ettore Messina, allenatore dell’Olimpia. Coach Meo Sacchetti, sul proprio profilo Twitter, ha postato una foto con il collega statunitense e ha commentato così: «Che bello incontrare oggi a Milano una Leggenda come Coach Pop Gregg Popovich! Avevamo uno splendido Amico in comune, il grande Beppe De Stefano. È stata l’occasione per ricordarlo!». Beppe De Stefano, simbolo del basket piemontese scomparso alcuni anni fa, era dirigente di Torino e Asti quando ci giocava Sacchetti. Popovich conosceva l’ex gm tramite un amico comune, un procuratore di giocatori. Aveva cominciato, nel corso degli anni, a mandargli negli States casse di vino piemontese, evidentemente molto apprezzate. Un legame a distanza, ma pur sempre un legame. E così, De Stefano è finito nei discorsi tra i due allenatori.

Ma anche con l’attuale gm di Cantù, Sandro Santoro, c’è una liason. Ossia Manu Ginobili. L’ex star degli Spurs è stato infatti compagno di Santoro in Italia, a Reggio Calabria, a fine anni ’90. «Gli porti i miei saluti», ha chiesto Santoro a Popovich.

E via così, tra foto e dediche. Anche ai giocatori non è parso vero di poter disputare un’amichevole davanti a un totem della pallacanestro mondiale. E, ovviamente, c’è chi ne ha “approfittato”. Francesco Stefanelli, per esempio, ha fato firmare una maglietta da regalare al fratello, che si è sposato poche settimane fa. Popovich gli ha fatto un enorme in bocca al lupo.

E anche Lorenzo Bucarelli non è stato da meno. Si presentato da Popovich con un’altra maglietta, in questo caso da regalare al padre, appassionato di basket americano. E Popovich? Sulla dedica ha scritto «To Massimo, stay safe, stay healthy. Coach Pop». Mitico.
L. Spo.

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