Caso Caleffi, l'ospedale paga
gli eredi delle vittime

Alle parti civili una cifra di circa 400 mila euro, alla quale vanno aggiunte le spese legali, con somme per ciascuna della parti che vanno dai 50mila ai 100mila euro in base all’età e ad altre caratteristiche delle vittime, sono state per ora già risarcite tre della parti civili dei deceduti e le due di quelli che hanno subito lesioni

Si stanno definendo i risarcimenti per i famigliari dei cinque pazienti del Manzoni deceduti in seguito alle iniezioni di aria nelle vene effettuate dall’infermiera comasca Sonya Caleffi e dei due ricoverati salvati in extremis dal personale medico.
In attesa dell’udienza della Cassazione fissata per il prossimo 28 ottobre l’Azienda ospedaliera di Lecco, in accordo con la propria società di assicurazione, ha ritenuto di risarcire le parti civili vista anche la disponibilità di queste ultime alla trattativa. Con una cifra di circa 400 mila euro, alla quale vanno aggiunte le spese legali, con somme per ciascuna della parti che vanno dai 50mila ai 100mila euro in base all’età e ad altre caratteristiche delle vittime, sono state per ora già risarcite tre della parti civili dei deceduti e le due di quelli che hanno subito lesioni.
L’ospedale nel processo era stato citato come responsabile civile, l’avvocato Anita Discacciati aveva poi fatto eccezione e aveva ottenuto il riconoscimento come parte civile chiedendo all’imputata Caleffi un risarcimento di 1 milione di euro per il danno all’immagine dell’ospedale che era derivato dalla condotta dell’infermiera.

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