Clinica dell'orrore: indaga il ministero
Altre morti sospette, odore di mazzette

Cliniche private nel mirino. Roma manda gli ispettori dopo l'inchiesta sulla Santa Rita, si annuncia un giro di vite sul sistema dei Drg. Formigoni avverte che il sistema lombardo non è in crisi, l'opposizione: più controlli sui rimborsi. Spunta l'ombra di mazzette

Altre decine di strutture sanitarie potrebbero essere coinvolte nella bufera nata dopo l'inchiesta che ha portato a 13 arresti  fra medici e il titolare della Casa di cura Santa Rita a Milano.
Il ministero del welfare manda gli ispettori a indagare sul sistema di accreditamento e sui rimborsi in base ai Drg. Si potrebbe arrivare a una revisione del sistema che governa le convenzioni tra il sistema sanitario nazionale e i privati. Inoltre la procura di Milano sta aprendo un altro capitolo: quello delle possibili mazzette pagate da manager della clinica indagata a esponenti politici di An, tangenti denunciate dal racconto di un contabile.
La vicenda milanese riserva ogni giorno sempre più sorprese, a cominciare dal fatto che le morti sospette potrebbero essere una trentina. Mentre stanno piovendo decine e decine di denunce di parenti ed ex pazienti dalle intercettazioni emergerebbero interventi chirurgici non necessari a pazienti molto anziani o a malati terminali ad alto rischio per la loro vita e che, in cinque casi, si sono conclusi con la morte e operazioni a giovani donne che, senza l'esistenza di indicazioni, da un giorno all'altro si sono ritrovate senza un seno. E tutto per far figurare che alla casa di cura Santa Rita le sale operatorie funzionavano a pieno ritmo, le patologie trattate erano delicate. Ed ottenere così "drg pompatissimi" rimborsi indebiti per circa due milioni e mezzo di euro e guadagni illeciti. Sono queste le accuse di magistrati milanesi scattate dopo le indagini della guardia di finanza.
Ma ora lo scontro è sul sistema della sanità privata e sui controlli degli enti pubblici. La Regione Lombardia reagisce con il suo presidente, Roberto Formigoni il quale sostiene che comunque "il sistema non è in crisi".
"Se le cose descritte sono vere, il panorama è da vera e propria clinica degli orrori. È qualcosa di criminale e inaccettabile" ha aggiunto Formigoni. La regione ha revocato l'accreditamento. Tuttavia non tutti sono dello stesso avviso.
L'opposizione al Pirellone ha chiesto che si impegni una struttura della Regione a riesaminare il sistema degli accreditamenti e lo ha fatto con un ordine del giorno firmato da Sinistra Democratica, Pd, Prc e Verdi. Il motivo scatenante non sono stati solo gli arresti alla Casa di Cura Santa Rita, ma anche gli "abusi" riscontrati al San Raffaele, alla Multimedica e all'Humanitas.
L'opposizione parla di "autentiche patologie del sistema", a cui bisogna trovare una soluzione. Dunque propongono un intervento straordinario sul programma dei controlli, un rapporto stretto con gli ordini professionali, un parere "obbligatorio e vincolante" su queste azioni e l'impegno di "una struttura dedicata per il riesame del sistema degli accreditamenti".
Ma altri sono più duri ancora. "È il sistema Formigoni che non funziona" va giù duro Roberto Biscardini (Partito Socialista.
"Avevo già denunciato 5 anni fa che in Lombardia si faceva un numero di operazioni di bypass sproporzionato rispetto ad altri paesi europei - ha aggiunto Biscardini - Quello che è successo alla Santa Rita potrebbe non essere un caso isolato".
"Cliniche private ed ospedali pubblici sono incentivati a ripianare i bilanci attraverso prestazioni chirurgiche costose e ben pagate piuttosto che guarire a bassi costi - ha concluso Biscardini - È una distorsione del sistema sanitario lombardo e se si andasse a fondo si potrebbe dimostrare che è un sistema diabolicamente perfetto". Anche per Alfio Nicotra, segretario regionale Prc Lombardia quello che sarebbe successo alla Santa Rita 'è la punta di un iceber di malasnità di cui Formigoni è politicamente responsabile al 100%". "Non è un episodio di nera - ha aggiunto - Criminogeno è il famoso modello sanitario lombardo basato sulla privatizzazione e la concorrenza delle strutture sanitarie".

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