Como, crolla il fatturato
Artigianato in declino

Gli ultimi dati sulla congiuntura confermano la diffusa difficoltà delle imprese a far fronte alla crisi finanziaria e dei mercati. Forte calo del fatturato a - 1,2% che tocca un -3,8% per le imprese artigiane. Si teme un peggioramento per la fine dell'anno.

Como - Una contrazione ancora «più profonda» della produzione industriale è prevedibile nel quarto trimestre di quest’anno. L’allarme è lanciato da Confindustria nel giorno in cui viene diffusa nota congiunturale sul terzo trimestre. E i dati su Como confermano le stime: cala drasticamente il fatturato dell’artigianato in provincia. Il dato, relativo al terzo trimestre 2008 sul mercato italiano, registra un fatturato in calo del 3,77%, mentre sensibilmente inferiore, il 2,25%, è il calo relativo alle vendite sul mercato estero. La situazione di calo dei volumi interessa anche l’industria con un -1,22%, il commercio per il 0,62% ed il settore dei servizi con -1,2%. Viceversa l’export rileva una tendenza positiva nel settore industriale, che nei mesi di luglio, agosto e settembre, ha visto crescere il fatturato del 0,82% rispetto all’analogo periodo del 2007. In base ai dati forniti dell’ultima rilevazione, le ore di cassa integrazione ordinaria, richieste in via preventiva, sono inferiori allo stesso periodo 2007: 429.031 a fronte di 470.000, del passato anno, mostrando quindi, un dato in linea con il trend del distretto, a prescindere dalla particolare congiuntura economica. Va ricordato, tuttavia, che il ricorso alla cassa integrazione ordinaria riflette il calo della domanda ed è stato quasi integralmente utilizzato dal settore tessile, che ha chiesto l’autorizzazione per 334.398 euro. Segue l’edilizia con 47.970 ore. Settore che può richiedere la Cassa in caso di situazioni metereologiche che non rendono possibile la prosecuzione delle attività lavorative. A ruota l’abbigliamento con 36.293 ore ed il metalmeccanico con 17.696 ore. Viceversa i dati relativi alla cassa integrazione straordinaria mostrano il settore metalmeccanico come il comparto maggiormente coinvolto da ristrutturazioni e cessazioni d’attività, in concomitanza con la crisi del settore auto. Per la precisione, nel periodo di riferimento, sono state autorizzate 69.266 ore, su un totale di 72.230 ore. Posizione minoritaria, nel quadro di riferimento, per il settore del legno, che ha attivato 10.505 ore e delle pelli (7.280 ore). Comparti che tuttavia raccolgono imprese per le quali non sono previsti ammortizzatori sociali. Il periodo di luglio, agosto e settembre, ha visto crescere le assunzioni, avviate al centro dell’impiego di Como, per 17.566 soggetti, laddove 11.881 sono state le cessazioni di rapporti comunicati. Il rapporto è di 3 nuovi contratti, ogni due licenziamenti. La situazione di crisi della provincia lariana emerge, inoltre dalle imprese, che nel trimestre 2008, hanno cessato l’attività: 741. A fronte di 655 nuove iscrizioni, presso la Camera di Commercio di Como, che attualmente conta su 50.731 imprese registrate. Il presidente della commissione, Mauro Frangi, ieri, ha confermato l’impegno della commissione al monitoraggio della situazione, a seguito delle richieste dei sindacati di istituire un osservatorio permanente. Amalia Barbara Di Bartolo

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