Como. in maggioranza
la guerra dei nidi

Slitta l'annunciata revisione delle rette comunali. An, Lega e Udc contro Forza Italia

COMO Le tariffe dei nidi non arriveranno in consiglio comunale prima dell’estate e questo significa che non ci saranno modifiche fino al settembre 2009. Una situazione esplosiva che sta letteralmente mandando in frantumi la maggioranza. O meglio, sia da An, Lega e Udc, ma anche dall’opposizione arrivano bordate indirizzate a Forza Italia colpevole, secondo il resto della maggioranza, di non avere ancora trovato l’accordo interno. Sul tavolo c’è la revisione delle rette con l’ipotesi di aumentare quelle minime (arrivano a 9-10 euro al mese) e ridurre le massime (fino a 842 euro mensili), ma la discussione in aula non ci sarà almeno fino all’autunno prossimo. «Su questa questione - tuona il capogruppo di An Marco Butti - emerge un grosso problema di metodo nella maggioranza. Si era detto che questo argomento sarebbe stato il punto di svolta per un percorso condiviso, ma è naufragato tutto. Pesantissimo anche il capogruppo del Carroccio Emanuele Lionetti: «Abbiamo sempre sostenuto che per equità fiscale è fondamentale alzare il costo delle tariffe minime perché fra tutte le province lombarde Como risulta da sempre quella più bassa. Ci troviamo con persone che preferiscono mandare le loro creature negli asili privati perchè lì le tariffe massime sono più contenute. Ecco perchè non si può pagare 842 euro al mese per il pubblico.  Chiede interventi immediati anche il capogruppo dell’Udc Luigi Bottone. Il capogruppo di Forza Italia Gianluca Lombardi rispedisce tutto al mittente: «Non c’erano tempi tecnici perchè la delibera venisse discussa entro metà luglio e c’erano altre cose da discutere. Le accuse? Le rimando al mittente: come FI abbiamo due o tre ipotesi. Non abbiamo una sintesi, ma non è un problema. Prima bisogna preoccuparsi dei bimbi senza posto piuttosto che delle rette.

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