Como pop e una card
catturano il turista
como pop e una card

Leggerezza e sogno, sono le parole d’ordine del turismo lariano. Dopo un weekend con il cielo di colore “grigio Milano” come ci si dovrà abituare a vedere nei prossimi mesi, i nostri operatori turistici guardano avanti con un tantino di ottimismo, visto che hanno gli alberghi prenotati fino al 15 ottobre, e una speranza che però potrà diventare concreta solo se si punterà a far sognare i turisti.

Si sa, i sogni son desideri e i desideri si dice che possano diventare realtà nel momento in cui gli si dà moltissimo credito. Beh, appurato che non è sempre davvero così, è vero però che a volte la caparbietà e, soprattutto la voglia di pensare in modo differente dal solito, possono portare lungo rotte diversissime da quelle seguite all’inizio della navigazione.

E, forte di questa convinzione, il presidente degli albergatori Roberto Cassani, sprona a spendere i propri sogni per soddisfare i desideri di comaschi e turisti. Che tradotto significa: i turisti, soprattutto stranieri e dell’est, da Como vorrebbero portarsi via un ricordo sorridente e spensierato, fatto di lago, di natura, ma anche di divertimento semplice che sia la fotocopia dell’Italia da “Vacanze romane” dove è bello per esempio ascoltare concerti, partecipare a eventi sportivi, fare shopping con i negozi aperti la sera, rilassarsi in centri benessere vicini e accessibili, il tutto magari lasciando a casa perfino il borsellino, ma esibendo solo una card prepagata con la quale si può accedere a ciascuno degli eventi e dei servizi “leggeri” che Como e il suo lago dovrebbero offrire.

L’idea della carta prepagata e passepartout è nuova per Como, ma esiste già in altre città italiane, soprattutto le più grandi, e darebbe l’idea della chiave che apre la porta dei desideri. Vuoi andare in bici con quelle del bike sharing (vietati i sorrisini ironici sulla partenza un po’ zoppicante)? Usa la card. Vuoi farti una sauna o un massaggio? Striscia la carta, vuoi prenderti il battello o ascoltare un concerto? Identica procedura. Indubbio che avere in tasca una tessera del genere offre subito una sensazione di libertà e leggerezza, visto che non c’è nemmeno il deterrente del vedere le banconote uscire dal borsellino. Sociologia e psicologia spiccia di certo, ma a volte è proprio la sintesi di quello che siamo e che vogliamo tutti da una vacanza relax e spensieratezza. Una sintesi che sarebbe bello vedere compresa anche dalle istituzioni centrali italiane (leggi governo, benchè venga da chiedersi: quale?) perché ha ragione Cassani quando dice che le amministrazioni comunali spesso sono frenate dalla burocrazia. Una zavorra purtroppo tutta nostra, la Svizzera l’ha buttata a lago da tempo. Ottimismo e voglia di cambiare dei singoli rischiano di sembrare anacronistici oggi di fronte a una politica irresponsabile. È già buono però che Como saluti questa stagione turistica con idee nuove per la prossima e, visto che la “legge” frena le idee ,resta solo da trovare “l’inganno”, purtroppo. Como è come la donna cannone di De Gregori e c’è da sperare che come lei si riscatterà: perché “Quando la donna cannone/ d’oro e d’argento diventerà,/senza passare dalla stazione/l’ultimo treno prenderà/E in faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà,/dalle porte della notte il giorno si bloccherà,/un applauso del pubblico pagante lo sottolineerà/e dalla bocca del cannone una canzone suonerà”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA