Convivere con la cartiera?
E' tutto un problema di odore

A Erba e Ponte Lambro lamentele giungono dai residenti accanto alla Cartiera Bormio, nonostante la ditta risulti essere in linea con i parametri normativi richiesti dalle leggi

PONTE LAMBRO - L’odore è di acqua stagnante e si avverte soprattutto il lunedì, quando gli impianti riprendono a funzionare a pieno ritmo dopo la pausa del fine settimana. Questo è il difetto, che tra i tanti punti a favore, riguarda la Cartiera Bormio di Ponte Lambro. L’impianto, oltre a dare lavoro a 15 persone, risulta essere in linea con i parametri igienici richiesti dalle normative. Tuttavia, il problema del cattivo odore è avvertito periodicamente. I cittadini vicino a via Fiume ci convivono dagli anni Cinquanta.
Anche ultimamente sono giunte alle amministrazioni di Erba e di Ponte Lambro diverse protesta. «In effetti il problema sussiste da anni - ha spiegato il vicesindaco di Ponte Lambro Francesco Cocchiararo - il comune ha preso contatti con i dirigenti aziendali. Ci è stato assicurato che un perito chimico svolge periodicamente i controlli del caso e i referti sono tutti all’interno dei parametri di legge. Nei prossimi giorni avremo un incontro tra le nostre due amministrazioni e i responsabili della Cartiera Bormio».
I cittadini si sono rivolti anche al comune di Erba, che ha partecipato alle trattative “anti puzza”.
«Ce ne stiamo occupando - conferma il sindaco Marcella Tili - . Parleremo la prossima settimana con i tecnici dell’azienda e se è il caso rinnoveremo i controlli da parte di Asl e Arpa».
Da Ponte Lambro i residenti intanto, si sfogano.
«Abbiamo provato a contattare un po’ tutti, dalle amministrazioni, agli ambientalisti, fino alla raccolta di firme spontanea - dice Gianfranco Capoduro, che abita proprio dietro la cartiera - ma il problema è ancora persistente. Io abito qui dal 1983 e mi sono dato da fare su molti fronti, ma ormai ho perso quasi del tutto la speranza di vedere un miglioramento. Oggi ci ritroviamo ancora con un’aria irrespirabile almeno due giorni la settimana. Credo che in tutto questo tempo forse l’amministrazione ha preso il problema un po’ sotto gamba. Ci è stato detto che quest’area è a destinazione mista, cioè sia residenziale, che industriale; ma questo non ci basta. Saranno anche in regola, ma il disagio noi lo viviamo da sempre».

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