Cronaca
Domenica 01 Novembre 2020
Covid, Regioni: over 70,
limitare gli spostamenti
Ipotesi coprifuoco alle 18 per tutti
È una delle ipotesi prospettate in particolare, secondo quanto si apprende, Lombardia, Piemonte e Liguria, al vertice con i ministri Boccia e Speranza in vista del nuovo Dpcm
Limitare gli spostamenti degli over 70 per cercare di ridurre la diffusione del coronavirus: è una delle ipotesi prospettate da alcune regioni, in particolare, secondo quanto si apprende, Lombardia, Piemonte e Liguria, al vertice con i ministri Boccia e Speranza in vista del nuovo Dpcm.
In videoconferenza domenica mattina 1° novembre c’è stata la riunione dei ministri Roberto Speranza (Salute) e Francesco Boccia (Affari regionali), convocata da quest’ultimo con i rappresentanti di Regioni, Comuni (Anci) e Province (Upi), per discutere le nuove misure che vengono valutate dal governo per contrastare la seconda ondata dell’epidemia di coronavirus.
Tra i governatori collegati, tra gli altri, Bonaccini (Emilia Romagna, presidente della Conferenza delle Regioni), Fontana (Lombardia) Fedriga (Friuli Venezia Giulia) Toti (Liguria), Toma (Molise) Emiliano (Puglia) De Luca (Campania) Tesei (Umbria), Marsilio (Abruzzo) Cirio (Piemonte), Giani (Toscana), secondo quanto riferito. Inoltre Antonio Decaro, presidente Anci, e Michele De Pascale (Upi).
Nella riunione i governatori hanno respinto l’idea di fare lockdown locali chiedendo al governo di prendere decisioni. Per questo hanno sollecitato il governo a prendere misure che tengano conto dell’Rt, l’indice di trasmissione del contagio, ma anche della tenuta delle strutture sanitarie. Il presidente della Liguria Toti è stato molto chiaro contro i lockdown: «Il Paese non può permettersi un nuovo lockdown, proteggiamo i nostri anziani».
Boccia ha riconvocato la riunione lunedì alle 9.
«La curva epidemiologica è ancora molto alta. Quel che mi preoccupa è il dato assoluto, che mostra una curva terrificante. O la pieghiamo, o andiamo in difficoltà» ha detto Speranza al Corriere della Sera e ha aggiunto: «Abbiamo 48 ore per provare a dare una stretta ulteriore. La situazione dell’Italia è ancora difficilissima: c’è troppa gente in giro e negli ospedali c’è troppo affollamento», rileva il ministro, che tuttavia rassicura sulla tenuta delle terapie intensive: «Non sono il problema fondamentale di questi giorni. Per qualche settimana saranno ancora abbastanza gestibili».
Sul nodo delle scuole, «la curva sta subendo un’impennata così rapida che rischia di mettere in discussione la didattica in presenza», osserva Speranza. «L’idea del governo è sempre quella di non toccare le scuole. Vogliamo difenderle il più possibile, ma purtroppo dobbiamo farlo dentro il contesto di una epidemia. La scuola non è intangibile». L’ipotesi è di lasciare alle Regioni la possibilità di sospendere le lezioni in presenza anche per elementari e medie come hanno già fatto Campania e Puglia: «Non a caso non abbiamo impugnato le ordinanze».
Il ministro dà «per scontata» la chiusura dei confini tra le Regioni. «E purtroppo c’è bisogno di interventi forti anche in Lombardia, una delle aree del Paese che si trovano in condizioni peggiori. Sulla base dei dati del Comitato tecnico scientifico ci sediamo con il presidente Attilio Fontana e con il sindaco Giuseppe Sala e valutiamo le decisioni da prendere».
Quanto al problema dei mezzi pubblici, Speranza non esclude che «nelle aree più difficili si decida di scendere un poco rispetto all’80% di capienza dei mezzi».
Tra le ipotesi anche un coprifuoco nazionale alle 18.
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