Crisi e famiglie, calo dei consumi
continuerà per altri tre anni

Nuove stime allarmistiche per i consumi delle famiglie in Italia. Secondo una previsione di Confcommercio, infatti,dopo due anni di calo i consumi continueranno a calare anche nei prossimi tre anni. Intanto il 2008 si chiude con un-0,5%

Secondo le stime dell'associazione dei commercianti per il comparto abbigliamento e calzature la contrazione sarà dello 0,5% quest'anno, dello 0,6% l'anno prossimo e dello 0,8% nel 2010. Per ricreazione, tempo libero e consumi fuori casa la crisi si aggraverà progressivamente con cali nei tre anni in considerazione dello 0,5%, dell'1,4% e del 2%.
Anche considerando i dati sul totale della spesa sul territorio (quelli cioè che considerano non solo la domanda delle famiglie italiane ma anche dei turisti stranieri che spendono nel nostro paese) lo scenario è tutt'altro che positivo: nel 2008 è infatti stimato un calo dello 0,7%, seguito da un -0,5% per l'anno prossimo e da un -0,6% nel 2010.
«La crisi italiana - commenta Confcommercio - non è come le altre; semplicemente perchè c'era prima e non ha quindi nulla, o quasi, a che vedere con la congiuntura dei mercati internazionali. Certo, gli eventi di questi mesi enfatizzano le nostre strutturali debolezze, tutte ma proprio tutte italiane».
Secondo l'associazione c'è poco da essere ottimisti per il futuro: «quando gli altri ricominceranno a crescere noi continueremo a barcamenarci con le variazioni decimali di pil e consumi, come accade da 20 anni a questa parte e in particolare dagli anni 2000». Le elaborazioni della Confcommercio prevedono infatti che, rispetto all'Italia che soffrirà per tre anni il calo dei consumi, Francia e Germania se la caveranno meglio. La prima resisterà con un aumento quest'anno dello 0,9%, l'anno prossimo dello 0,5% e nel 2010 ancora dello 0,9%, mentre in Germania dopo un calo dello 0,5% previsto nel 2008 dovrebbero susseguirsi un +0,2% nel 2009 e un +0,7% nel 2010.
Il drastico ridimensionamento dei consumi nazionali e l'impatto della crisi sulle pmi del commercio sono evidenti anche guardando ai saldi sulla natalità e mortalità delle imprese. Nell'intero periodo '99-2007, rileva l'Ufficio studi di Piazza Belli, nel commercio al dettaglio il saldo è stato negativo per poco meno di 38.000 imprese. Ma nei soli primi nove mesi del 2008 il saldo è stato di -17.714.

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