Crisi mutui, allarme di Draghi
"Servono altri 350 miliardi"

Nuovo allarme del governatore italiano Mario Draghi, alla riunione dell'Ecofin a Nizza. la crisid ei mutui subprime non è ancora finita, molte banche rischiano il tracollo, per eviatre nuove conseguenze bisgnerebbe intervenire per altri 350 miliardi di dollari. Inevitabili nuove perdite

La crisi dei mercati finanziari continua a colpire le banche che nei prossimi mesi continueranno a subire perdite. Le ultime preoccupanti cifre sono quelle che il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, in qualità di presidente del Financial Stability Forum, ha fornito ai ministri e ai banchieri centrali dell'Ecofin: finora, a livello globale, sono state dichiarate perdite per 500 miliardi di dollari. A fronte di queste perdite è stato raccolto capitale per 350 miliardi di dollari. Ma per sostenere il sistema - ha spiegato Draghi - ne serviranno almeno altri 350. E non tutte le banche saranno in grado di raggiungere questo obiettivo.
Il governatore di Bankitalia, dunque, conferma le preoccupazioni espresse dai ministri finanziari europei, riuniti a Nizza per cercare una via di uscita dal momento di crisi che sta vivendo l'economia europea. In gran parte proprio per l'impatto delle turbolenze sui mercati finanziari. «La situazione economica non è facile, la crescita e debole e la crisi finanziaria non è ancora finita», ha affermato il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, che però non vuol sentire parlare di recessione, escludendo anche l'ipotesi di un piano di rilancio dell'economia euroopea sulle orme di quanto deciso di recente dalle autorità Usa. Piuttosto - ha detto Juncker insieme al presidente della Bce, Jean-Claude Trichet - serve moderazione salariale per non innescare pericolose spirali inflazionistiche. E gli Stati membri - è stato l'impegno preso dai ministri di Eurolandia - in questa fase possono utilizzare i cosiddetti stabilizzatori automatici, ricorrendo ai surplus di bilancio accumulati per fronteggiare il rallentamento dell'economia. Senza però - hanno sottolineato Juncker e il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia - violare le regole del Patto Ue di stabilità e di crescita. Dunque, senza sforare di nuovo il 3% nel rapporto deficit-Pil.
Ma in questa prima giornata della riunione informale dell'Ecofin, sotto la presidenza francese dell'Ue, ministri e banchieri centrali si sono soffermati soprattutto su come limitare le conseguenze della crisi dei mercati. Una discussione alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti di alcuni gruppi bancari europei, tra cui il numero uno di Unicredit, Alessandro Profumo. Ma l'intervento più attreso era quello di Draghi. Il presidente del Financial Stability Forum non ha nascosto che ci si sta avviando verso una fase in cui le perdite del settore bancario nel loro complesso cresceranno, in un momento, tra l'altro, in cui i bilanci delle banche sono più deboli. Finora,infatti, sono già andati in fumo 500 miliardi di dollari. Ne sono stati raccolti 350, ma - ha sottolineato Draghi - ne servirebbero almeno altri 350 per sostenere il sistema.
Comunque - avrebbe spiegato il governatore - a livello globale il capitale del sistema bancario sarebbe complessivamente sufficiente per evitare che si scenda sotto la soglia della vigilanza.

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