Cantù, nel 2013 fallite 46 aziende
Fiaccolata civica contro le tasse

Venerdì la protesta, in corteo imprenditori ma anche lavoratori rimasti a casa

Tagliabue: «Sono cose che diciamo da anni». Riva: «Bisogna restare uniti»

Prima era arrivata la coccarda a lutto sulle vetrine dei negozi, adesso il drappo bianco, sempre col segno funebre. Manifestazioni e simboli a parte, di morti di attività produttive se ne sono consumate molte dall’inizio dell’anno a oggi, 46 in tutto.

O meglio, 46 sono le attività – imprese e negozi – che hanno visto sancire il loro fallimento dal tribunale nel Canturino e nel Marianese. Ma sono molti di più contando quanti, prima di arrivare a questo punto, hanno deciso di abbassare definitivamente la serranda o di fermare i macchinari per sempre in maniera volontaria. Lo si vede a occhio nudo, guardando in giro in città e nei Comuni vicini. Proprio questo spettacolo desolante ha convinto il marmista Giuseppe Caggiano a lanciare la sua iniziativa, Drappo bianco, ribellione civile dei lavoratori che vogliono dire basta alla pressione fiscale con lo stop day che si svolgerà venerdì sera a Cantù al salone dei convegni. Che si è guadagnata la ribalta televisiva da Santoro e raccoglie consensi, ma anche critiche.

Qualche perplessità ce l’ha Daniela Tagliabue , presidente canturino di Confartigianato e imprenditore a propria volta: «La protesta è una libera espressione del pensiero, e in merito ai motivi che la muovono, non posso che appoggiarla. Ma di fatto Caggiano non ha scoperto nulla. Questo è lo sfogo della gente, che è arrivata al punto di non poterne davvero più, ma come associazione ormai da anni cerchiamo di denunciare la situazione e facciamo il possibile per cambiarla, nei limiti istituzionali». Senza riuscirci.

Un esempio, la raccolta firme di un paio d’anni fa per alleggerire la pressione Imu sugli immobili produttivi. Iniziativa utile, quindi, perché «dà visibilità alle proteste degli imprenditori note da tempo», ma la verità, secondo Tagliabue, è che «nulla cambierà finché non si attuerà una seria politica industriale».

Chi venerdì sera non mancherà è invece Maurizio Riva , patron di Riva 1920, che Caggiano l’ha anche ospitato in azienda: «Ho già invitato il club degli imprenditori ad esserci». Ma serve, protestare? «Certo, è la base di tutto. In primis per far capire alle associazioni di categoria che non devono essere divise, che quando si parla di imprenditori non ci devono essere colori».

In prima fila anche il sindaco Claudio Bizzozero , tanto che l’amministrazione ha concesso il patrocino alla manifestazione: «Io credo nella politica sana e finché il Paese sarà guidato dalla politica malsana la protesta si scontrerà contro un muro di gomma. L’Italia è un malato e spero non sia troppo tardi per salvarlo. Oggi è difficile essere ottimisti. Il nostro compito è raccogliere la protesta e trasformarla in proposta».

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