Delitto Fontanella, per Alfano si aprono le porte del carcere

Permessi premio per il ciabattino di Erba, in cella da dodici anni per l'omicidio della cugina

Una delle ultime volte è stata a Natale. Fiorenzo Alfano è uscito dal carcere, ma non si è allontanato dall'Isola d'Elba. Ha chiamato il suo avvocato, Raffaele Della Valle, per gli auguri. E, ovviamente, ha sentito il figlio. E tutti quei parenti che non l'hanno mai lasciato solo da dodici anni a questa parte, da quando cioè il ciabattino di Erba è stato arrestato con l 'accusa di aver ucciso, il 7 febbraio 1996, la cugina e vicina di casa Marisa Fontanella. Da alcuni mesi le porte del carcere, per Fiorenzo Alfano, si sono riaperte. Poche ore, sufficienti per far riassaporare al protagonista del controverso caso giudiziario che aveva spaccato l'opinione pubblica tra innocentisti e colpevolisti scampoli di libertà. Condannato in via definitiva a 24 anni di reclusione per omicidio volontario, Alfano è ormai già oltre a metà della pena. E - anche in considerazione dei tre anni di indulto - presto potrebbe ottenere la semilibertà. Per ora si accontenta dei permessi premio che il Tribunale di Sorveglianza e il direttore del carcere di Porto Azzurro, dov'è detenuto, gli concedono. In attesa del 2015/2016 quando, tenuto conto dell'indulto e degli sconti per buona condotta, l'uomo accusato di aver accoltellato a morte la giovane Marisa Fontanella potrà definitivamente uscire di carcere.

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