Homepage
Domenica 04 Gennaio 2009
Dopo cinquant'anni
addio al pane del Titta
Il panificio di Trombetta a Blevio non ha riaperto per il nuovo anno. Assalto i forni l'ultimo giorno per salutare il titolare
Una chiusura dolorosa per i più, abituati alle creazioni gastronomiche di “Titta”: mercoledì, una autentica processione di clienti ha preso d’assalto il forno per salutare Trombetta e saccheggiare il negozio: alla fine, non c’era più un pezzo di pane neanche a pagarlo a peso d’oro.
«E' arrivato il momento di andare in pensione», dice il Titta levando ogni speranza a chi sperava in un ripensamento. Una chiusura senza dispiacere. «Come sempre accade in questi casi, il dispiacere c’è però, se devo dire la verità, in questo momento sono principalmente stanco. Fare il panettiere implica infatti notevoli sacrifici riassumibili in una frase: si vive di notte e si dorme di giorno. Io sono stato davvero fortunato: ho avuto infatti un’ottima moglie».
Quali ricordi ha del suo inizio? «Sono tanti… ho iniziato molti anni fa, lavoravo a Como nel negozio Concesa di via Bernardino Luini. In seguito, sul finire degli anni Cinquanta, lasciai il Concesa e venni a Blevio dove iniziai a fare il panettiere di paese. Un prodotto per ogni cliente, o quasi». Nessuno ha preso il suo posto e, così, Blevio ha perso un negozio storico che da decenni, con la famiglia Corbella prima e con Trombetta poi, ha accompagnato giorno dopo giorno i pasti dei bleviani.
Gianluigi Valsecchi
© RIPRODUZIONE RISERVATA