Droga, le mamme del Gallio:
aiutate la ragazza sospesa

Appello ai vertici dell'istituto: lo spaccio è grave ma «la punizione deve prevedere la riabilitazione»

COMO Dalle mamme del Gallio (o, meglio, da una decina di loro) un appello ai vertici dell’istituto: lo spaccio di droga è grave, ma «la punizione deve prevedere la riabilitazione». In un comunicato «un gruppo di mamme con figli al liceo classico, linguistico e scientifico del Collegio Gallio» hanno voluto prendere posizione sulla sospensione di un anno data ai due diciottenni finiti nei guai dopo che la polizia li aveva trovati in possesso di hascisc e marijuana. Non solo: le dieci mamme hanno anche preso le distanze dal provveditore Benedetto Scaglione, che aveva detto di essere favorevole alla liberalizzazione delle droghe leggere, ponendo una domanda: «Cosa possiamo dire ai nostri figli se la più alta carica scolastica della provincia, dopo aver avallato un provvedimento tanto duro (la sospensione per l’intero anno scolastico dei due studenti ndr), rende dichiarazioni che di fatto ne smentiscono la legittimità?». L’iniziativa prende le mosse dalle parole dell’avvocato Aristide Campisani, difensore della studentessa allontanata per un anno dal Collegio, dove frequentava la quinta linguistico e da tutte le scuole d’Italia, con esclusione dagli esami di maturità. Il legale aveva dichiarato: «Aderisco alla durezza della sanzione applicata, ma sto preparando il ricorso nel quale chiedo di non buttare a mare una ragazza con i suoi 18 anni. Non sono dalla parte del buonismo o dell’indulgenza. Mi soffermo sul fatto: è stata disposta una sanzione che non ha precedenti, è davvero esemplare, il Collegio Gallio ha avuto coraggio. Ma colloca nel limbo una ragazza. Questo è pericoloso e sconvolgente».
Il «gruppo di mamme» del Gallio nel loro comunicato appoggiano queste parole: «Siamo pienamente concordi nell’appoggiare la gravità del fatto, ma come suggerisce» l’avvocato Campisani «la punizione deve essere la riabilitazione».

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