Due ragazzi morti nell'incidente
L'autista agli arresti domiciliari

Il conducente aveva un tasso di alcol nel sangue triplo rispetto a quello consentito: È stata una disgrazia terribile che mi accompagnerà per tutta la vita e che non mi lascerà mai».

LOMAZZO Sulla sua auto morirono due ragazzi. Ora la procura ha chiesto e ottenuto, per lui, gli arresti domiciliari. Sono passate tre settimane, da quella tragica domenica sera. Quando la Y10 guidata da Marco Poletti, 21enne di Como, ha sbandato. È finita in una piccola scarpata. E ha ucciso Francesco Ilardo, 14 anni di Lurago Marinone, e Stefano Pozzi, 17 anni di Appiano Gentile. La magistratura, lunedì mattina, ha notificato il provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari al giovane comasco ritenendo fondato il potenziale pericolo di reiterazione del reato, nonostante gli agenti della polstrada gli avessero a suo tempo ritirato la patente. A spingere la procura a chiedere il provvedimento restrittivo, oltre all’accusa di duplice omicidio colposo aggravato, la circostanza legata al tasso alcolemico accertato dai poliziotti: al momento dello schianto Marco Poletti aveva un tasso di alcol nel sangue pari a 1,6, ovvero più di tre volte oltre il consentito. Nei giorni scorsi lo stesso Poletti - difeso dall’avvocato comasco Giuseppe Sassi - aveva depositato nell’ufficio del sostituto procuratore Antonio Nalesso una memoria scritta di suo pugno in cui, oltre a confessare le sue responsabilità e a dirsi assolutamente pentito, si dice distrutto: «È stata una disgrazia terribile che mi accompagnerà per tutta la vita e che non mi lascerà mai».

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