È la nuova star del piano jazz
La “prima” italiana per Parks

Il musicista di Seattle domani mattina ospite degli “Aperitivi” al teatro Manzoni. Suona con il contrabbassista Christensen e il batterista RJ Miller

La nuova pluripremiata stella della scena pianistica jazz mondiale alla “prima” italiana.

Domani mattina, alle 11, al teatro Manzoni di Milano la rassegna “Aperitivo in concerto” presenterà uno fra i più affascinanti e profondi talenti pianistici a emergere in tempi recenti dalla scena improvvisativa: il giovane (trent’anni) ma già pluripremiato Aaron Parks (via Manzoni 42, info 02-763.69.01 e al sito www.aperitivoinconcerto.com, biglietti a 12 euro più uno di prevendita, ridotti a 8, prevendite al numero verde 800.914.350 e sul circuito Ticketone + Call Center 892.101).

Nato a Seattle nel 1983, Parks è da poco entrato a far parte del prestigioso catalogo dell’etichetta Ecm, prima a fianco della cantante coreana Yeahwon Shin nell’album “Lua ya” e, in tempi recentissimi, con un proprio, straordinario e già applauditissimo lavoro solistico, “Arborescence”, in cui emerge nettissimo un lirismo che fa riferimento all’opera di Bill Evans e di Paul Bley, senza perdere di vista il dinamismo che caratterizza l’opera di un pianista quale Brad Mehldau. Ha scritto Vincenzo Roggero per Allaboutjazz Italia: «Con questo lavoro in solitudine Parks esprime la sua sensibilità più intima e raffinata. In una parsimonia di note che ne amplifica il valore specifico, emerge l’amore per la musica colta del Novecento con echi di romanticismo e più di un riferimento alla corrente minimalista».

Parks, un vero e proprio poeta del jazz dotato anche di scintillante virtuosismo strumentale (doti espresse attraverso complesse strutture metriche, citazionismo raffinato e una grande ricchezza melodica), può già vantare una carriera in cui brillano collaborazioni importanti: Terence Blanchard, Joshua Redman, Kurt Rosenwinkel, Christian Scott, Gretchen Parlato, Ambrose Akinmusire, Kendrick Scott e Mike Moreno.

Lo accompagnano in questa sua prima esibizione italiana come leader l’eccellente contrabbassista danese Anders Christensen (un altro virtuoso di grande originalità, capace di passare indifferentemente dal rock all’improvvisazione più libera, che in passato ha collaborato con Savage Rose, Caroline Henderson, The Raveonettes, Tomasz Stanko, Paul Motian, Jakob Bro, Jakob Dinesen, George Garzone, Tom Harrell, Joe Lovano e Lee Konitz, oltre a firmare l’eccellente album “Dear Someone”) e il batterista RJ Miller (già collaboratore di artisti quali Jorge Rossy, Bill McHenry, Kira Skov, Nicolai Munch-Hansen, Richard Andersson, Jeremy Udden e Albert Sanz).

Andrea Cavalcanti

© RIPRODUZIONE RISERVATA