E parte la guerra
agli scarichi abusivi

Il lago è in condizioni di salute precarie proprio a causa dell’«eccessiva presenza di batteri in molti punti», legata alla «non completa depurazione delle acque nere». Caradonna: a settembre un’operazione rigorosa da parte dell’amministrazione con l’obiettivo di individuare e sanzionare pesantemente chi non si allaccia alle fognature

COMO Gli esperti concordano: lotta agli scarichi abusivi e potenziamento degli impianti di depurazione sono le due armi da utilizzare per combattere l’inquinamento del Lario. Il lago è in condizioni di salute precarie proprio a causa dell’«eccessiva presenza di batteri in molti punti», legata alla «non completa depurazione delle acque nere». Ma sia il direttore di ComoDepur sia l’assessore comunale Fulvio Caradonna si dicono tranquilli: «Siamo sulla strada giusta - garantiscono - e prossimamente ci saranno alcune novità in grado di contrastare ancora meglio il problema». In città non tutte le abitazioni sono allacciate alla rete fognaria e qualcuno sembra ostinarsi a scaricare abusivamente nel lago: «Non esiste uno scarico diretto a lago in periodo “di magra” - fa sapere il funzionario dell’Ufficio reti del Comune, Franco Tettamanti - Solo in caso di forti piogge è possibile che lo scolmatore di via Bignanico e via Panoramica San Pietro, collegato ad un impianto di depurazione, scarichi qualcosa nel lago, ma si tratta comunque di fognatura diluita all’80%». L’assessore Fulvio Caradonna aggiunge: «Negli ultimi dieci anni siamo riusciti a raggiungere quasi l’80% di sdoppiamenti tra acque nere e acqua meteorica, per di più a settembre partirà un’operazione decisa e rigorosa da parte dell’amministrazione con l’obiettivo di individuare e sanzionare pesantemente chi non si allaccia alle fognature. Per colpa di pochi - continua Caradonna - rischiamo infatti di rimetterci tutti».

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