Erba beffata
La burocrazia
è tutto un quiz

È davvero curiosa, piena di amenità e di qualche indignazione, oltre di sconcerto questa stravagante storia del Comune di Erba che ha perso un finanziamento finalizzato alla dotazione di mezzi per rendere più efficace la polizia locale quindi la sicurezza della gente, perché l’addetto comunale ha schiacciato il tasto del computer con 23 secondi di ritardo. Avendo pochissimo tempo a disposizione la Regione ha escogitato il sistema del quiz o pressappoco: il Comune che ha il dito più veloce vince un bel premio.

Come quando c’era il tiro a segno e se colpivi più volte di seguito il bersaglio ti regalavano la bambolina. Solo che in questo caso non si tratta di un regaluccio qualunque ma di un bel contributo grazie al quale il Comune può oliare bene la sua macchina a tutto vantaggio della comunità. Quindi avviene che un finanziamento importante, indispensabile, forse addirittura sacrosanto, se non proprio una questione “di vita o di morte”, viene messo dentro il grande calderone dell’ ”on line”, della “rete”, del digitale, insomma del più lesto a premere il tasto. Tutto questo in barba alle vere regole cui deve attenersi un bando per un concorso, ovvero quello della meritocrazia e delle vere esigenze dell’amministrazione pubblica che è costretta a parteciparvi per poter risolvere i suoi problemi.

Questa strampalata pratica di rendere “on line” un concorso pubblico ha però anche una sua seduzione piena di ironia, oltre che il fascino della novità dirompente, forse addirittura un po’ provocatoria.

È o no l’Italia il paese dei giochi a premio? Qualcuno, non ricordo bene chi sia stato, ha detto che “l’Italia è tutta un quiz”. Dal Musichiere di Mario Riva, fino alla Ruota della Fortuna e tanti altri spettacoli, passando ovviamente per “Lascia o raddoppia”, del mitico Mike.

E probabilmente è stato che proprio sulle ali di tutti questi affascinanti e seguitissimi momenti di intrattenimento hanno fatto un po’ la storia d’Italia, anche la Regione, avendo poco tempo a disposizione, ha affidato alla velocità di un dito l’assegnazione dei contributi previsti da un concorso pubblico. Già c’è qualcuno pronto già a scommettere che dopo questa “prima volta” ci saranno molti altri concorsi effettuati con questo metodo.

Di già che c’era però il Pirellone avrebbe potuto almeno spettacolarizzare un po’ l’evento e non ridursi solo alla velocità di un dito. La storia dei quiz è ricca di esempi.

Mi vengono in mente a iosa concorsi che hanno fatto spettacolo. Cominciando dal “Musichiere” di Mario Riva che certamente quelli anziani come me ricorderanno ancora. Appena i due concorrenti, seduti su una sedia a dondolo indovinavano le note di una canzone partivano “a manetta” e correvano fino a far scoccare una campanella.

Me li vedo già i sindaci di piccoli paesi, o di città medie o grandi correre ansimanti verso le campanelle per cercate di ottenere i “danée” necessari per fare una scuola di cui c’è sacrosanto bisogno.

Immagino la nuova sindaca di Erba, Veronica Airoldi, fresca e scattante che grazie alla sua giovane età riesce a dare qualche centimetro di distacco, per esempio, a una rivale come il sindaco di Como Landriscina, purtroppo per lui più anziano e certamente meno scattante della collega erbese.

Ma non si sa mai….

Comunque sia oltre che “una stupidità inaudita” (come ha commentato la Airoldi) , o meritevole di altro giudizio tipo quello famoso di Villaggio, per la Corazzata Potëmkin, questa pensata del “dito più veloce, ha anche il difetto di essere una grande e bizzarra banalità.

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