Esposto in procura
per la strettoia trappola

Blevio: residenti in procura per la sicurezza di quel breve nastro di asfalto percorso da moto-schegge, auto-bolidi e camion-mostri

BLEVIO Arrivano alla spicciolata. E, sul volto, hanno lo sguardo segnato da anni di lotta, oltre che dall’ovvia stanchezza di chi viene strappato dal letto anche nei fine settimana. Ma la causa giustifica le occhiaie: c’è un esposto da presentare. Una strada da rendere un po’ più sicura. Auto da far rallentare. Sono una dozzina, con figli al seguito, i residenti di via Caronti a Blevio che, accompagnati dall’avvocato Giovanna Petazzi, sabato mattina si sono presentati al sesto piano del palazzo di giustizia per depositare un esposto alla procura con cui chiedono l’apertura di un’inchiesta contro l’immobilismo della pubblica amministrazione ipotizzando - nel caso - l’omissione in atti d’ufficio oppure il disturbo del riposo. Oggetto del contendere il tratto di provinciale Lariana che si trasforma in trappola-strettoia nel punto in cui taglia in due le case di Blevio e prende il nome di via Caronti. Dopo aver giocato la carta delle lettere, degli incontri con gli amministratori comunali e provinciali, delle interviste sulla stampa, i residenti da oltre due anni impegnati invano in una battaglia per rendere più sicuro quel breve nastro di asfalto percorso da moto-schegge, auto-bolidi e camion-mostri, i cittadini di Blevio con appartamento vista caos hanno deciso di alzare la voce. E di interessare, della situazione, la magistratura.

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