Finanziaria da 13,1 milliardi
Forti tagli ai Comuni

L'Europa richiama l'Italia a intervenire sui conti pubblici, conti a rischio di sforare il famoso parametro del 3% del deficit. E Tremopnyi annuncia per mercoledì prossimo la prima parte della manovra, interventi fatti di tagli soprattutto agli enti locali, Comuni e Province.

La Finanziaria 2009 avrà un impatto di 13,1 miliardi con tagli alle spese delle autonomie locali per 3,4 miliardi e di un miliardo a carico della sanità. La manovra per il prossimo anno prende forma anche nelle macro-cifre che sono state fornite oggi dal sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, durante la conferenza unificata. La manovra quindi, dopo le ulteriori limature del caso, dovrebbe arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri il prossimo 18 giugno come più volte annunciato e confermato oggi anche dal ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, dopo che si era diffusa la voce di un possibile slittamento al 27 giugno. "La prossima settimana - ha detto Scajola dopo un pranzo a Palazzo Grazioli con il premier, Silvio Berlusconi - sarà pronto il piano triennale per l'economia". E anche il ministro per i rapporti con le regioni, Raffaele Fitto, ha spiegato che la manovra arriverà la prossima settimana. Sul 'clima' all'interno del Governo è intervenuto invece il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, che ha spiegato: "C'é accordo su tutto". Se nel Governo l'accordo sembra ormai raggiunto appare ancora molto in salita il percorso per un accordo con le autonomie locali alle quali oggi il sottosegretario Vegas ha presentato il 'conto' triennale dei tagli che certo non è piaciuto ai rappresentanti di Regioni, Province e Comuni. Questo anche perché pochi giorni fa il Governo ha bloccato la possibilità di intervenire sulla fiscalità locale. La manovra prevede dunque un primo pacchetto da 13,1 miliardi a valere sul 2009 che si cumulerà alla manovra 2010 portando l'impatto a 20,2 miliardi per arrivare nel 2011 a complessivi 34,8 miliardi che serviranno, come già indicato a raggiungere il pareggio di bilancio. Per il 2009 dunque il taglio complessivo agli enti locali sarebbe di 3,4 miliardi e questi deriverebbero in particolare da 2,8 miliardi a carico di Regioni, Province e Comuni e da ulteriori tagli che coinvolgerebbe le Regioni a statuto speciale. Nel 2010 i tagli salirebbero a complessivi 5,2 miliardi: 4,3 da Regioni, Province e Comuni più l'ulteriore quota si arriverebbe così nel 2011 con tagli complessivi per 9,2 miliardi 7,8 dei quali dagli enti locali. Più in dettaglio i tagli sarebbero per le Regioni di 2,4 miliardi tra il 2009 e il 2011, per le Province 975 milioni, per i Comuni di 4,4 miliardi. Più i tre miliardi complessivi di tagli alla Sanità. Insomma cifre che Regioni e Comuni definiscono insostenibili.

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