Forza Italia si scioglie nel Pdl
Berlusconi rifà il discorso del '94

Il consiglio nazionale di Forza Italia ha dato il via libera allo scioglimento e alla confluenza nel Pdl. Star della giornata il premier Berlusconi che ha scelto, tra la commozione, di riproporre il discorso del '94 sottolineando il passaggio sull' "Italia è il Paese che amo"

Forza Italia confluisce nel Pdl, il Consiglio nazionale ha  approvato per acclamazione la mozione illustrata dal coordinatore Denis Verdini. Con il documento, viene approvata la modifica statutaria per conferire transitoriamente (fino al 31 dicembre) i poteri al Consiglio nazionale e viene approvato "il percorso politico di cui Forza Italia- si legge nella mozione- sarà protagonista".
Infine, si dà al premier Silvio Berlusconi "il pieno mandato per le scelte e adempimenti necessari in vista del primo congresso del nuovo soggetto politico". In premessa, nel documento, si insiste sulla natura di alternativa del progetto pidiellino a una "sinistra purtroppo non liberale, garantista e riformatrice". E si sottolinea che è ormai "maturo il passaggio al tendenziale bipartitismo".
Il momento più emozionante del consiglio nazionale è stato toccatocon l'intervento del premier Silvio Berlusconi.
Una apparizione, quasi una teofania. Il premier è apparso all"Auditorium Conciliazione annunciato dall'inno forzista "Meno male che Silvio c'e", è salito  sul palco, ha cestinato la traccia già pronta, si è commosso, ha letto il discorso della "discesa in campo" del '94.
"Questa notte avevo scritto un discorso, stamattina - ha spiegato commosso - l'ho riletto e data l'età mi sono commosso, per questo ho deciso di non leggerlo. Ma ho trovato in una cartella un passo datato gennaio '94 che inizia così: 'L'Italia è il Paese che amo'".
E' stato archiviato così lo scioglimento di Forza Italia nel Pdl, con il leader unico che all'ultimo Consiglio nazionale del partito si spende poco, curiosamente stringato. Che giunge solo a lavori (e mozione) conclusi, accoglie l'ovazione della platea con evidente soddisfazione, ma senza spingere sul pedale del sentimento.

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