Frena il mattone
Si vendono solo case belle

Gli immobili dei cantieri che più deturpano il lago non trovano risposte nella domanda. Nessuno li vuole

L’effetto Clooney che ha fatto lievitare il valore degli immobili sul lago si sta esaurendo? Per le grandi ville che vantano richiami di storia e d’architettura no, per le brutte case che sono sorte come i funghi sì. E’ la storia del gatto che arriva a mordere la coda.
La conferma dei nuovi orientamenti, destinati a fare abbassare i prezzi, era venuta da esperti nel corso del convegno sulla «Tutela del paesaggio e la limitazione del consumo del suolo» indetto dal comune di Tremezzo per introdurre l’esperimento pilota di un «piano di governo del territorio con le linee guida della cittadinanza partecipata». Ora, a confermarlo, sono lo stesso sindaco di Tremezzo, altri primi cittadini del lago e per quanto di sua conoscenza il presidente dell’ordine degli architetti della provincia di Como.
«Il mercato immobiliare – dice il sindaco Mauro Guerra – è in fase di stallo a fronte di un’offerta cresciuta a dismisura per effetto dei programmi integrati d’intervento molti dei quali in fase dormiente sono stati improvvisamente spolverati da progettisti, costruttori e immobiliaristi nel timore che i nuovi piani di governo del territorio, in fase di elaborazione da parte dei comuni, abbiano a cambiare le carte in tavola. Anche a Tremezzo ne abbiamo avuti due o tre, ma per quanto possibile abbiamo imposto delle regole che hanno sensibilmente limitato i metri cubi».
In altri luoghi, purtroppo, questo non è avvenuto e si spiegano le gru di Argegno, Colonno, Sala Comacina, Ossuccio, Mezzegra. Il record, decisamente negativo, è stato raggiunto a Menaggio dove si sta assistendo allo stravolgimento dell’assetto urbanistico di un paese d’antiche origini e di nobili tradizioni.
La campagna sul lago ferito, intanto, continua a generare effetti positivi per il futuro urbanistico del territorio e sull’onda lunga generata dalle difficoltà di vendita delle brutte case, tra condomini e villette a schiera, si stanno affermando le decise prese di coscienza di alcuni pubblici amministratori con decisioni assunte in assoluta autonomia, senza  coercizioni.
A Carate Urio il sindaco Daniele Maggi, seppur con le critiche dell’opposizione che ha giudicato tardiva la decisione, ha annunciato in consiglio comunale che nel nuovo piano di governo del territorio non ci sarà più spazio per lottizzazioni e piani attuativi, a Laglio il nuovo primo cittadino Roberto Pozzi ha lasciato intendere il proposito di dare una sterzata in quanto un gran numero di appartamenti di recente costruzione risulta invenduto al punto che il comune fatica a introitare le quote di sua spettanza sancite dalle convenzioni stipulate dalla precedente amministrazione. A Brienno, dopo gli sconquassi dell’ex Mulino per i quali si attende da tempo una riparazione, il sindaco Patrizia Nava ha reso noto il proposito di privilegiare il recupero dei vecchi nuclei.
Marco Luppi

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