Fuga dei negozi dal centro
A Cantù chiudono in tre

La città cambia:si spengono due insegne storiche che da decenni rappresentano una risorsa per il commercio di vicinato: il panificio e alimentari

CANTU’ Il commercio del centro alza un’altra bandiera bianca. Anzi, tre. Sembra una fuga a tutti gli effetti quella dei negozianti di Cantù: a pochi metri da piazza Garibaldi, in via Ariberto e dintorni, riecheggia il de profundis del commercio al dettaglio. Nel giro di poche decine di metri – qui e in via Archinto, per la precisione – tre negozi andranno incontro, da qui alla fine dell’anno, al capolinea dell’attività. In due casi si tratta di un paio di negozi di quartiere che da decenni rappresentano una risorsa per il commercio di vicinato: il panificio e alimentari Arnaboldi, di fronte a piazza degli Alpini – che chiuderà a fine anno per cause di forza maggiore, vale a dire la demolizione dello stabile - e che ha rinunciato a proseguire. L’altro è l’Orto Umbro di via Ariberto, dove si vende frutta e verdura da cinquant’anni: i titolari hanno deciso di dare forfait, e se non si troverà un acquirente, a fine anno le serrande saranno abbassate definitivamente. Ai due negozi «storici», si affianca anche «Il filo di grazia» di via Archinto, tra gli ultimi arrivati: dopo quattro anni, l’attività di sartoria ha deciso di non continuare oltre per motivi familiari.

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