Furti di Natale, nel mirino anche i parroci

Escalation di colpi in città, coinvolte le abitazioni dei sacerdoti di San Bartolomeo e San Giuliano

Dalle periferie al centro città, aumenta con le feste di Natale il numero dei furti nelle case e negli appartamenti dei comaschi. Tra le tante denunce sporte alle forze dell’ordine spiccano anche quelle relative ai due colpi messi a segno appena a cavallo del Natale nelle parrocchie di San Giuliano prima e di San Bartolomeo subito dopo. Nel primo caso si è trattato di una incursione messa a segno all’antivigilia nella casa di don Marco Mangiacasale, mentre a San Bartolomeo si è trattato di un furto effettuato in via Rezia, nell’abitazione del vicario. Obiettivo identico: sia nella chiesa di via Monti che in quella di via Milano i ladri cercavano denaro contante, approfittando del fatto che i sacerdoti, impegnati nelle celebrazioni del Natale, restassero forse più a lungo fuori casa.

Quella dei furti resta la principale emergenza del periodo festivo, benché polizia e carabinieri stiano profondendo sforzi concreti per cercare di limitare il fenomeno. I servizi di sorveglianza sono stati tutti potenziati, dal centro alle periferie, in concomitanza con le festività natalizie. Da gennaio a giugno - e si tratta dell’ultimo dato disponibile - i furti commessi in casa sono stati 1234, una media di circa sei ogni giorno che pone la provincia di Como tra le prime in Italia nella speciale classifica che valuta il numero complessivo di denunce rispetto alla popolazione residente. C’è senz’altro un miglioramento rispetto ai 1571 furti del secondo semestre 2007 (e un lieve peggioramento rispetto ai 1212 dei primi sei mesi del 2007) ma a destare forti preoccupazioni resta il numero davvero esiguo delle denunce e degli arresti, che tra gennaio e giugno di quest’anno sono stati soltanto 25, pari a circa l’1.5%.  «Ci sono problematiche che riguardano la sicurezza, ma le stiamo affrontando con grande decisione e stiamo lavorando affinché in futuro si possano registrare miglioramenti», ha riferito giusto l’altro giorno il comandante provinciale dei carabinieri Luciano Guglielmi, a conferma del fatto che il fenomeno è tuttora in cima alla lista delle priorità. Del resto, per quanto l’incremento del cosiddetto allarme sociale sia in larga misura connesso alle incursioni in abitazione privata, il dato dei furti complessivi è più elevato, e non riguarda soltanto le case. Tra furti con destrezza, furti con strappo, furti ai danni di negozi ed esercizi commerciali o furti di automezzi vari, il dato complessivo sale fino a quota 5586 (furono 6231 nel secondo semestre dello scorso anno).

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