Furto alla sede della Calnach: portato via un defibrillatore

Inverigo Rubata l’attrezzatura medica Il presidente Perego:«Un gesto ignobile, sono sconvolto»

Il furto è un atto sempre deplorevole. E se poi nel “bottino” rientra anche un defibrillatore, non ci sono parole per definire il gesto. “Vittima” della furia dei malviventi è stata l’associazione inverighese Calnach alla quale sono stati rubati, durante un’incursione notturna nella sede di via XI febbraio, le attrezzature che vengono utilizzate per svolgere le diverse attività e manifestazioni, culturali e folcoristiche che organizza sul territorio.

Una razzia per certi versi inspiegabile, anche per il modesto valore della merce sottratta (salvo che venga rivenduta a qualche altra associazione). I ladri però sono andati oltre e non si sono fatti scrupolo di portare via, niente meno che un defibrillatore. Il presidio di primo intervento, indispensabile nel soccorso per le persone colpite da infarto, si trovava nei locali dell’associazione, in attesa di essere posizionato in paese. La scelta era caduta, di comune accordo con l’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Vincenzi, nel lavatoio pubblico, dopo l’avvenuto restauro. Purtroppo a mandare all’aria il progetto ci hanno pensato i malviventi che lo hanno portato via. Resta da chiarire se non hanno capito cosa avessero tra le mani oppure se, anche in questo caso, hanno pensato di poter monetizzare. Anche se faranno moltissima fatica a trovare un acquirente “legale”. Ma gli intrusi, forse delusi per non aver trovato della “merce” facile da piazzare sul mercato, oltre ai danni inflitti ai serramenti per entrare nel locale, si sono lasciati andare anche a delle devastazioni.

«Sono rimasto sconvolto dalla scena che mi si è presentata davanti agli occhi -dice Luigi Perego, presidente di Calnach -.Nel febbraio 2020 abbiamo deciso di acquistare un defibrillatore, per metterlo a disposizione della frazione e ci siamo riusciti anche grazie al contributo del dottor Guidi della farmacia di Cremnago. L’arrivo del Covid ci ha sempre fatto rimandare la posa in opera. Ma non ci arrendiamo: adesso troveremo le risorse per prenderne un altro»,

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