Gas del piano terra, in città si rischia

È il radon, seconda causa di tumore polmonare. Esposte due case su cento: ecco come difendersi

In città e in provincia di Como, il radon c’è. È un gas radioattivo naturale, presente nel suolo, in alcuni materiali da costruzione e nell’acqua: le zone in cui è più probabile un’alta concentrazione sono nelle vicinanze del lago di Lugano e nella provincia di Lecco.
In queste aree, poco più del 10% degli edifici esistenti ha una probabilità di avere una concentrazione media annuale superiore a 400 bequerel al metro cubo. Nel resto della provincia e in città, a Como, mediamente il 2% delle unità immobiliari al pian terreno ha probabilità di avere una concentrazione media annuale superiore a 200 bequerel. Non è una concentrazione da allarme, tale da richiedere massicci interventi di bonifica, considerando che il gas si ferma nelle cantine, nelle taverne, nei box dove, in genere, non si vive tutto il giorno e tutto l’anno. I valori di riferimento sono quelli raccomandati dall’Unione europea nel 1990 e sopra i 400 bequerel al metro cubo sono suggeriti interventi per la riduzione della concentrazione nelle abitazioni esistenti, mentre 200 bequerel al metro cubo rappresentano l’obiettivo di qualità per la costruzione di nuove abitazioni.
Per verificare meglio gli effetti sulla salute, l’Agenzia regionale per l’ambiente, Arpa, dall’anno prossimo avvierà una nuova campagna in collaborazione con la Asl.

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