I ristoranti sono in crisi
Ottanta chiusure da gennaio

Solo 36 nuove aperture. Pesantissimo il saldo 2008: meno 44. Peggio di noi, in Italia, solo Lecce, Venezia, Catania e Trieste

COMO - Ottanta ristoranti hanno cessato l’attività nei primi nove mesi dell’anno in provincia di Como. Vuol dire nove serrande abbassate ogni mese, vuol dire due alla settimana. Un dato che diventa ancor più preoccupante se letto insieme a quello relativo alle nuove aperture: soltanto 36 sul Lario tra gennaio e fine settembre. Il saldo risulta dunque pesantemente negativo (meno 44 unità) e la percentuale di chiusure sul totale degli esercizi (-4,21%) è la quinta più marcata a livello nazionale, alle spalle soltanto di Trieste (-5,89%), Catania (-5,49%), Venezia (-4,48%) e Lecce (-4,37%). In un quadro generale comunque negativo, il calo registrato sul nostro territorio risulta ben peggiore della media italiana (-1,1% con 4.230 aperture e 5.427 chiusure) e di gran lunga il più significativo in Lombardia, dove il saldo tra cessazioni e aperture risulta negativo in misura molto meno eclatante. Nelle province di Lodi e Varese, addirittura, le nuove iscrizioni hanno superato le chiusure. È vero che anche nei primi nove mesi del 2007 il saldo nel settore lariano della ristorazione era stato negativo, ma si era fermato a meno 25, con 48 serrande abbassate a fronte di 23 inaugurazioni. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quindi, le aperture sono diminuite di un terzo, mentre è quasi raddoppiato il numero dei ristoratori che hanno detto basta. Al 30 settembre di quest’anno, secondo i dati di Infocamere, in provincia di Como si contano 1.046 esercizi attivi, tra ristoranti e pizzerie.

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