Il Centro tessile riparte
E Seri.co tutela le aziende

Prima intervista all'amministratore delegato Mario Cantaluppi
<Abbiamo ridotti gli sprechi con tagli drastici>

Como - Mario Cantaluppi, amministratore delegato del Centro Tessile Serico traccia per la prima volta un bilancio dell’attività della nuova società, nata nel settembre del 2007 dalla fusione del Tessile di Como Società Consortile per azioni e della Associazione Tessile di Como.
Prima di procedere a questa riorganizzazione, l’industriale si è assunto il difficile compito di risanare la gestione dell’ex Tessile di Como compromessa dai conti in rosso (fino al rischio di portare i libri in Tribunale) e da una forte crisi d’immagine. I risultati del bilancio 2007, appena presentato al Cda, premiano un impegno partito nel 2006. Annullato il debito, c’è stato un ritorno all’utile (90mila euro) ma soprattutto agli investimenti (80mila euro). Che nell’esercizio 2008 saliranno a 120mila euro, sempre per aggiornare il Laboratorio. Cantaluppi tiene subito a precisare che l’indiscutibile risultato  «è frutto di una risposta impegnativa, seria e concreta da parte dell’intero Esecutivo» composto da Tarcisio Mizzau, Simone Tettamanti, Luigi Zoni  e Alessandro Tessuto, presidente.
Pare però sia stata la sua cocciuta capacità di guardare avanti a convincere  i soci a sbilanciarsi l’anno scorso in una pesante ricapitalizzazione, da 550mila euro...
Direi piuttosto la consapevolezza di doverosamente tutelare un presidio fondamentale per la filiera serica, unico sul territorio per professionalità e competenze.
Chi le è stato vicino nella fase più critica, parla di interventi drastici...
Abbiamo lavorato duro, tutti insieme, per rifocalizzare il business sulle attività più redditizie e coprire i punti di perdita. Individuati gli obiettivi di rilancio, abbiamo potuto contare su risorse umane altamente specializzate e motivate.
La manovra d’urto è partita dal laboratorio, asset del fatturato 2007 (di circa 1,8 milioni di euro) che da solo ha generato un business di un milione 200mila euro.
Sempre più imprenditori si rivolgono al Centro, in qualità di ente terzo, per qualificare o certificare le loro produzioni. Abbiamo un portafoglio di oltre 500 clienti, in continua crescita. Nel 2007 sono state effettuati 10.854 rapporti di prova ( +6,2% rispetto al 2006) e 23.790 analisi ( +1,2% ). Per questo oltre agli acquisti già pianificati  per il 2008 stiamo mettendo a punto un piano triennale di investimenti di circa 500mila euro, che saranno spesi anche nella formazione di risorse interne per garantire anche in futuro lo stesso livello di servizi e competenze:
Nel quali sono i servizi erogati?
Primo: il controllo qualitativo delle produzioni. Secondo: analisi delle difettosità, individuazione delle cause e relativi rimedi. Sotto la pressione di contestazioni eccessive e spesso ingiustificate, le aziende vogliono essere certe che le forniture siano conformi agli ordini prima della spedizione. Si rivolgono a noi anche per allinearsi alla recente normativa europea che impone la registrazione di tutti i prodotti chimici usati, dai coloranti ai solventi.
Secondo pilastro di attività è stata l’azione di formazione.
Nel 2007 hanno registrato 532 presenze. Quel che più conta è che oltre a pacchetti standard, siamo in grado di organizzare corsi «su misura», rivolti anche solo a 3 persone,  per risolvere il crescente fabbisogno formativo delle realtà più piccole.
Pur nella critica emergenza, lei ha scelto di salvaguardare il progetto Seri.co, le cui vicende sono strettamente intrecciate alle difficoltà e al riassetto dell’ex Tessile di Como...
Nel mondo del fashion si parla di lusso etico. I consumatori comprano meno ma meglio. Il nostro marchio è quindi più che mai di attualità. Le aziende certificate sono infatti in grado di garantire un tessuto di elevato standard, ricavato da un processo che rispetta l’ambiente e i diritti dei lavoratori, sano al 100%. Vale a dire privo di qualsiasi sostanza nociva per la salute.
Le aziende registrate, anche dopo numerose campagne di informazione e sensibilizzazione, sono comunque solo un centinaio.
Ma svolgono un ruolo-guida nel distretto, con un fatturato di circa 800 milioni di euro e un totale di 5.000 addetti. La frontiera che ha innescato un processo virtuoso di innovazione/nobilitazione per vincere la concorrenza in uno scenario sempre più competitivo.
Pare quindi di capire che sarà il mercato a «obbligare» su questa strada.
Sarebbe bello che tutti lo capissero: Seri.co rappresenta il miglior sistema per identificare e proteggere le nostre produzioni.
Come si è strutturata finora strutturata l’attività sull’etichetta?
In tre filoni: gestione manageriale e check-up del marchio; crescita delle competenze delle aziende del team, comunicazione (presenza in fiere, materiale informativo, borse di studio). Il programma per i primi mesi del 2008 è già finanziato. Per quelli successivi, abbiamo preventivato un budget di altri 300mila euro che sarà a carico delle imprese aderenti, dell’Unione Industriali, della Camera di Commercio e della Regione.
Serena Brivio

© RIPRODUZIONE RISERVATA